Milano, 12 mar – Il numero dei decessi in Lombardia per il coronavirus tocca quota "744, 127 in più" rispetto a ieri. Lo annuncia l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera nell'appuntamento quotidiano per fare il punto sull'emergenza in regione. In Lombardia sono "605 le persone in terapia intensiva, 65 in più" rispetto a ieri. Sale il numero dei ricoverati non in terapia intensiva 4.247. I dimessi sono 1.085.
La Lombardia si trova ancora una volta a fare i conti con "numeri crescenti" tra i contagiati ma questo non sorprende l'assessore al Welfare che ricorda come solo "da lunedì c'è stata una presa di coscienza della situazione, per cui solo alla fine della prossima settimana vedremo i risultati". A oggi il numero dei positivi è 8725, 1445 in più, in linea con la crescita di ieri". In Lombardia "i tamponi effettuati sono 29.534, ieri erano 25.629". In isolamento domiciliare ci sono 2.044 persone (1.351 ieri).
E' ancora l'area di Bergamo a guidare i contagi. A Bergamo si contano 2.136 tamponi positivi, seguono Brescia 1.598 e Cremona 1.302. Lodi si ferma a 1.123 casi, dai 1.035 di ieri, diminuiscono in particolare i contagi nella prima zona rossa "a dimostrazione che quella è la strada giusta, dobbiamo rimanere in casa", spiega l'assessore al Welfare. Milano ha una "crescita lenta ma costante" con 1.146 positivi (925 ieri), di cui 451 in città. Numeri più contenuti per Como 98, Lecco 199, Monza e Brianza 130, Mantova 169, Pavia 468, Sondrio 23 e Varese 98. Sono 235 i casi in corso di verifica. Da parte del sistema lombardo c'è in atto una "corsa contro il tempo" per mettere in atto tutte le misure idonee per fermare il contagio, dice Gallera.
Gli ospedalizzati sono 4247, rialzo inferiore rispetto a ventiquattro ore fa ma alcuni ospedali sono in forte affanno. Cresce anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva. "Abbiamo 1.067 posti in terapia intensiva: in un giorno siamo riusciti ad aprirne 127. E' un lavoro incredibile – sottolinea l'assessore – Nei prossimi giorni ne allestiremo altri 16 al San Carlo di Milano e 20 al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Dobbiamo ridurre il numero dei pazienti ricoverati negli ospedali 'di frontiera' perchè oggi non hanno quasi più capacità", aggiunge. "Abbiamo coinvolto tutto il mondo socio sanitario comprese le Rsa, le case di riposo e gli ospedali privati ottenendo risultati incredibili. Gli operatori sanitari privati accreditati stanno garantendo un supporto importante e concreto al sistema regionale. Nessuno si sta sottraendo alla battaglia contro il coronavirus" sottolinea.
"Sono 21 giorni di coronavirus", giorni di emergenza "molto intensi e faticosi" che hanno mostrato la "forte contagiosità di questo virus, i danni che crea ma anche la capacità del nostro sistema sanitario e la capacità di ampliare le risposte, hanno mostrato le donne e gli uomini del sistema sanitario, lo straordinario lavoro che fanno" dice Gallera. Un elogio alla sanità lombarda "che ci consente di dire che stiamo resistendo e ce la stiamo facendo, fino a oggi la nostra battaglia la stiamo vincendo e speriamo di poterlo fare fino a quando i contagi decrescono".
La risposta del mondo sanitario lombardo all'emergenza coronavirus è "straordinaria. Sono 650 i medici e gli infermieri che stanno rispondendo alla nostra richiesta. Da domani i primi 100 entreranno in servizio". Per quanto riguarda l'allestimento a Fiera Milano, Gallera spiega che si sta elaborando il prototipo "grazie anche alla disponibilità della Fondazione Fiera Milano, disposta a farsi carico, almeno in parte, della realizzazione di queste aree dove collocare i letti di terapia intensiva. Stiamo parlando con la Protezione civile perchè abbiamo bisogno di respiratori e personale: almeno 500 medici e 1.200 infermieri", conclude Gallera.