Ragusa – Scriviamo queste righe alle 19 circa del 12 marzo. A tre giorni, dunque, dal Dpcm del 9 marzo e a manco 24 ore dal nuovo decreto che estende ulteriormente divieti di circolazione e ordinanze di chiusura di buona parte delle attività produttive e commerciali. E proprio mentre un post del Sindaco Cassì ci informa che anche nella nostra città si è riscontrata la presenza di una persona contagiata. Da rilevare come anche nella giornata odierna il traffico sia veicolare che pedonale è ridotto al minimo e che nei grossi centri di distribuzione alimentare sembra essersi affievolita la corsa alle scorte.
Eppure nelle giornata di mercoledì si è dovuto registrare uno spiacevole caso di ‘leggerezza’ ad opera dei ragusani, ovvero l’affollamento intorno alle bancarelle del tradizionale mercato del mercoledì di contrada Selvaggio, un affollamento che non ha tenuto minimamente conto nè del divieto di assembramenti anche all’aperto nè soppratutto di ogni regola di buon senso. uanto accaduto ho provocato l’immediata emanazione da parte del primo cittadino di una ordinanza per la chiusura immediata dei mercati rionali. Ma soprattutto ha provocato una reazione giustamente nervosa del sindaco. Vediamo quanto ha scritto nella nota ufficiale.
“Il Decreto del Presidente del Consiglio per il contenimento del corona virus a cui siamo tutti tenuti ad attenerci, non prevede la chiusura dei mercati rionali nei giorni feriali a condizione che si rispettino le prescrizioni precauzionali allegate allo stesso Decreto,come il mantenimento di una distanza interpersonale minima. Dai nostri controlli – dichiara il sindaco Peppe Cassì – abbiamo purtroppo accertato che tali precauzioni, nonostante le indicazioni di restare a casa se non per motivi lavorativi, di salute o di necessità, come fare la spesa, non sono state rispettate nel tradizionale mercato del mercoledì, nemmeno contingentando gli ingressi.
Per questo motivo quindi ho emanato apposita ordinanza che sospende con decorrenza immediata i mercati rionali fino al 3 aprile. Con rammarico ci troviamo costretti a intervenire con un divieto a causa di una collettiva mancanza di buon senso”. Sulla necessità di fare in modo che le prescrizioni siano rispettate, interviene il consigliere pentastelato Giovanni Gurrieri che parla di “vera sfida” e invita il sindaco “a valutare se e’ possibile incrementare i controlli sul territorio”. In merito osserva il consiigliere Gurrieri “la domanda che ci facciamo, dopo avere preso atto delle nuove prescrizioni del presidente del Consiglio dei ministri, è chi si occuperà di controllare, adesso, che tutte le attività indicate nel Dpcm rimangano effettivamente chiuse. Il rischio, infatti, è che ci potrebbe essere chi opererà sottobanco, quindi facendo concorrenza sleale nei confronti di chi, invece, rimarrà correttamente con le saracinesche abbassate”.
Senza mezzi termini Gurrieri afferma “chiediamo che il primo cittadino si faccia carico di avviare una regia specifica mettendo in rete la polizia locale e le associazioni di volontariato che, utilizzate già in passato durante gli eventi di maggiore afflusso, si potrebbero rivelare molto utili anche in questo caso. In situazioni estreme, se dovesse servire, anche noi consiglieri comunali potremmo metterci a disposizione, nella qualità di pubblici ufficiali, per monitorare che tutto avvenga nella maniera più limpida, in ossequio alle prescrizioni contenute nel Dpcm. Un altro aspetto che sollecitiamo al sindaco è quello di garantire la comunicazione e l’informazione alla cittadinanza nella maniera più massiccia possibile.
Giova ricordare che non tutti, soprattutto gli anziani, usufruiscono delle nuove tecnologie, quindi mezzi più tradizionali (volantini, manifesti murali e altro) potrebbero garantire un’uniformità della comunicazione in una fase molto delicata per la vita della nostra città così come per il resto di tutto il nostro Paese. Riteniamo, infatti, che occorra sempre più fare comprendere che non si deve scherzare e che non bisogna stare inutilmente in giro. Infatti, se si abbassa la guardia i sacrifici fatti finora saranno vanificati. Tutti”. (da.di.)