Ragusa – Est modus in rebus, ci hanno insegnato e ripetuto fin dalla scuola a significare che per qualsiasi cosa, anche la più giusta, ci sono tempi e modi da considerare e rispettare. E’ quanto stanno facendo i consiglieri del gruppo 5 stelle al Comune di Ragusa a proposito della determinazione sindacale dell’11 marzo scorso avente ad oggetto “Aggiornamento determinazione della maggiorazione dell’indennità di posizione del segretario generale dell’ente di palazzo dell’Aquila”.
Infatti i consiglieri grillini Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Giovanni Gurrieri, Antonio Tringali e Alessandro Antoci si chiedono “ma non c’era un altro momento da scegliere per adottare questo provvedimento a fronte di una città in grave sofferenza?”. Naturalmente, ci tengono a precisare “nessuno mette in dubbio la professionalità e la capacità dell’attuale segretario generale e che ci saranno stati magari degli adempimenti normativi da espletare, con riferimento, tra l’altro, allo scioglimento della convenzione tra il Comune e il Libero consorzio, che consentiva di ripartire l’erogazione della retribuzione sino ad arrivare al cento per cento”, tuttavia, proseguono, “non riusciamo a comprendere la ratio di determinati provvedimenti che, in questo momento storico, hanno il sapore di un vero e proprio schiaffo nei confronti di quella comunità che, invece, prima di ogni altra cosa, dovremmo salvaguardare da tutti i punti di vista”.
Poi i consiglieri 5 stelle proseguono “ci troviamo di fronte a una realtà urbana che, per effetto dei decreti nazionali, si è vista costretta, di fatto, a sospendere la propria vita di tutti i giorni, con famiglie che non sanno come andare avanti per sopravvivere, con aziende che, dall’oggi al domani, si sono viste costrette a cessare la propria attività, con numerose situazioni difficili che ci vengono segnalate giorno dopo giorno, e l’amministrazione cosa fa? Incrementa in maniera sostanziosa lo stipendio al segretario generale.
E’, sinceramente, qualcosa che stride troppo, che fa male, che dà il senso, davvero, di una politica che non vuole considerare completamente quali sono gli sforzi che tutti insieme stiamo compiendo. Lo ribadiamo: al di là del fatto che si sia trattato di un adeguamento normativo o che si facesse riferimento a una necessità impellente, questo non era assolutamente il momento di predisporre un atto del genere che, così come sta accadendo in tutta Italia per situazioni molto ben più gravi, si sarebbe potuto rinviare in un altro momento.
Ci dispiace, davvero, che si lanci questo messaggio ai cittadini ragusani: voi fate i sacrifici, noi, al contrario, facciamo quello che vogliamo. Riteniamo che non sia giusto e che, soprattutto, non sia rispettoso. Abbiamo voluto fare sentire la nostra voce su questo aspetto perché si tratta di una situazione che non si poteva fare passare sotto silenzio. Tutti dobbiamo sacrificarci, in questo periodo, tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa. Ma sembra che in alcune zone di palazzo dell’Aquila questo messaggio non sia passato. E di tutto ciò ci rammarichiamo”. (da.di.)