Modica – “Basta sciacallaggi sull’Ospedale di Modica ed in particolar modo sul suo Pronto Soccorso”. A parlare è il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate, alla luce delle tante fake news che si sono susseguite negli ultimi giorni circa una presunta chiusura del reparto di Pronto Soccorso al fine di favorire l’ingresso nel nosocomio modicano ad eventuali pazienti ammalati di Coronavirus. “Niente di più falso e ci tengo a ribadirlo: il Pronto Soccorso di Modica è sempre stato funzionante! Ho sentito il dovere di intervenire personalmente perché ne ho sentite e lette di tutti i colori in questi giorni, adesso è il momento di dire basta a tutta questa disinformazione, a tutto questo sciacallaggio insensato che contribuisce a mettere ancora più confusione tra le persone.
Non tollererò più che circoli questa notizia e sono pronto a denunciare chiunque, privati, associazioni e partiti politici, contribuisca a diffondere notizie false come questa della chiusura del Pronto Soccorso. Il reparto è perfettamente funzionante, l’unica piccola differenza è data dal fatto che i pazienti politraumatizzati o con ischemie e infarti che vengono prelevati dall’ambulanza del 118 vengono portati direttamente a Ragusa o Vittoria. La differenza sta nel fatto che prima passavano da Modica per poi finire comunque in una delle altre due strutture sanitarie. Adesso si è tolto solamente questo passaggio.
Da qui a dire che il reparto è chiuso però ce ne passa. Ogni altra prestazione è garantita come è sempre stata in passato, lo dico a beneficio dei miei concittadini e dei cittadini di Scicli, Pozzallo, Ispica, Rosolini e di tutto il territorio che usufruisce del nostro Ospedale. Grazie ai recenti lavori di ristrutturazione, esiste una zona riservata agli ingressi delle malattie infettive che non entrano mai in contatto con il resto dell’utenza. Da lì entrano i ricoverati per Coronavirus ed è anche in virtù di questa peculiarità che il Maggiore è stato scelto come Covid-Hospital. Il tutto avviene comunque in totale sicurezza e senza nessuna possibilità di venire a contatto con il virus”.