Ragusa – Alla promessa di impegni per iniziative anticrisi, il sindaco di Ragusa Peppe Cassì ha fatto seguire atti concreti attuando un tavolo operativo con la Caritas e i Servizi Sociali comunali convocato per fronteggiare la crisi economica e sociale conseguente alla pandemia. Riportiamo testualmente quanto il primo cittadino ha affermato. “Ci troviamo davanti a un'esigenza nuova: aiutare anche chi non ha mai avuto prima bisogno d’aiuto; sostenere quei soggetti, in particolare lavoratori occasionali, attualmente privi di reddito e che non beneficiano di ammortizzatori sociali; supportare gli anziani costretti all'isolamento e in difficoltà.
Come Amministrazione procederemo a rimpinguare i capitoli di bilancio destinati al sostegno alle famiglie che vivono momenti di disagio, ma ogni associazione, azienda, impresa, professionista o privato cittadino può dare il proprio contributo con una erogazione liberale sul c/corrente intestato al Comune di Ragusa con iban IT77O0503617000T20006660001 indicando come causale “EMERGENZA CORONAVIRUS”. La generosità, però, non è solo economica. Tanti sono nella posizione di poter offrire prodotti di prima necessità o servizi di assistenza di varia natura. Nelle prossime ore attiveremo un numero dedicato per censire sia chi vuole offrire la propria disponibilità e sia chi ha necessità di sostegno.
Una regia unica per incrociare domande e offerte secondo modelli condivisi e già verificati dalla stessa Caritas. Questo "Patto di solidarietà diffusa" vedrà il coinvolgimento diretto di tutte le associazioni che operano nel sociale, i club service, e chiunque ne voglia fare parte. Abbiamo inoltre discusso in Giunta sulla questione dei Tributi locali ed assunto importanti decisioni. Sono innanzitutto sospesi i procedimenti di accertamento e riscossione, nonché il pagamento della Tosap prevista per il 31 marzo. Quanto al servizio idrico ed alla Tari, a prescindere dalle disposizioni governative e dai chiarimenti si attendono da Roma, si è deciso di non applicare sanzioni, penali e/o interessi nel caso in cui il pagamento avvenga entro il 30 giugno e non alle scadenze previste al 31 marzo (saldo servizio idrico) e 30 aprile (rata Tari).
Inoltre, il mancato rispetto delle rate in scadenza entro il 31 maggio dei piani di rateizzazione già autorizzate del pagamento di tributi locali non comporterà la decadenza del piano stesso. Non si prospettano giornate facili, ma sono risaputi la generosità e lo spirito solidale che animano i Ragusani, e che sono sicuro emergeranno anche in questo particolare momento. La nostra comunità saprà uscirne più forte. La ripartenza sta già mettendo radici”. Naturalmente le dichiarazioni del sindaco hanno trovato sostenitori e critici.
Al primo schieramento ha subito aderito il commissario cittadino della Lega, Massimo Iannuci che considera positiva la stretta collaborazione tra Comune e Caritas diocesana, e la giudica un “positivo modo di operare per dare risposte concrete alla cittadinanza in un momento così difficile”. Iannucci, che con la consigliera comunale del suo partito Maria Malfa aveva lanciato nei giorni scorsi l’idea di un banco alimentare comunale ora mette in evidenza l’attenzione che la Giunta municipale ha riservato alle proposte del partito salviniano. E prosegue “ci sembra che, quello della collaborazione sia lo spirito giusto per arrivare a garantire delle indicazioni concrete a quelle persone che già accusavano problemi dal punto di vista del sostentamento e a cui, adesso, si uniranno le altre che non sono mai state abituate all’assistenza sociale e rispetto a cui occorrerà individuare formule adeguate per aiutarle.
E, inoltre, è importante diffondere il più possibile la notizia che il pagamento dei tributi locali sarà differito, illustrando con la massima attenzione le modalità di questo intervento, per evitare che qualcuno possa rimanere indietro”. Critico invece il capogruppo 5 stelle Sergio Firrincieli che lamenta “le non scelte della giunta municipale di Ragusa quando invece ci vogliono decisioni chiare e concrete e non il classico “armiamoci e partite” e prende atto che non c’è stata “nessuna risposta sulla proposta che abbiamo lanciato riguardante la creazione di un fondo di solidarietà”. Firrincieli chiede invece che il sindaco “prenda esempio dal nostro movimento a livello nazionale, da partiti come quelli che compongono anche la sua Giunta che vorremmo spingessero dall’interno nella stessa nostra direzione.
Abbiamo dichiarato che nel contesto di questa emergenza avremmo messo da parte le identità politiche per fare fronte comune ad un mostro invisibile che però già vediamo manifestarsi concretamente. Chiamiamo quindi tutti alle armi nella battaglia più difficile che mai potevamo trovarci a combattere. E come in tutte le battaglie ci vuole un leader, un capitano che sappia condurre il proprio esercito e che armi in resta sia il primo a guidare l'assalto. Cassì è in grado di farlo? Oggi i ragusani vogliono soluzioni e in questo momento le soluzioni si chiamano: possibilità di fare la spesa, pagare le bollette e comprare le medicine. Ecco perché delle non soluzioni del sindaco Cassì al momento i ragusani non sanno che farsene. Ci vogliono fatti, caro sindaco, non parole”.
Critico nei confronti del sindaco ma anche di alcune proposte dei 5 stelle è il movimento civico Territorio che ha diffuso una nota stampa a firma del segretario cittadino, Michele Tasca, del vice Emanuele Distefano, e del Presidente dell’Assemblea, Andrea Battaglia. In essa si legge “la Città chiede azioni immediate e concrete”, lamenta “il vortice di una comunicazione che assume spesso i connotati della propaganda” e non condivide “la proposta dei 5 Stelle per la costituzione di un fondo di solidarietà, che sarebbe comunque insufficiente a coprire le necessità che si amplificano di giorno in giorno”. Tuttavia il vertice cittadino di Territorio, sulle comunicazioni del sindaco osserva “di parole, nella nota odierna del primo cittadino ce ne sono molte, ben dispiegate e istituzionalmente adeguate. Per la scadenza dei tributi locali si stanno valutando gli effetti di un differimento dei termini di scadenza, per la ripartenza, il passaggio centrale più enigmatico, si pensa di predisporla nel migliore dei modi, fermo restando che deve mettere radici già in questi giorni.
Per l’immediato si lavora per sostenere quei lavoratori, privi di ammortizzatori sociali, che più di altri soffrono gli effetti del blocco inatteso di ogni attività, ma di che entità e tipologia sarà il sostegno non è dato sapere. Infine, il Sindaco annuncia “In sinergia con la Caritas siamo al lavoro per allestire una rete di solidarietà sociale, flessibile e attenta, che sappia andare incontro alle diverse esigenze nel rispetto della dignità di tutti”. Scusate se è poco, ma chi in questo momento soffre economicamente e socialmente avrebbe bisogno di ben altro che belle parole”. Ma, dopo tutte queste polemiche, sicuramente a mettere tutti d’accordo ci sarà il prospetto di Palazzo di Città che, così come quello delle principali sedi istituzionali italiane, da stasera sarà illuminato con luci verde, bianca e rossa che rappresentano i colori della bandiera nazionale.
E lasciamo l’ultima parola al sindaco di Ragusa Peppe Cassì “è questo per noi ragusani un segno che deve farci sentire sempre più uniti come cittadini italiani in questo particolare e delicato momento che stiamo affrontando nel nostro Paese per l’emergenza sanitaria del coronavirus; le luci tricolori che illumineranno la sede comunale serviranno a lanciare anche un forte messaggio: “Ce la faremo”. (daniele distefano)