Roma, 1 apr. – – Diciotto mesi di squalifica. E' questa la decisione della commissione disciplinare della Fim, la Federmoto internazionale, per il pilota dell'Aprilia MotoGp, Andrea Iannone, trovato positivo al drostanolone a un controllo antidoping lo scorso 3 novembre al Gp di Malesia. La squalifica per il trentenne abruzzese scadrà il 16 giugno 2021. I giudici nella sentenza hanno spiegato che il pilota dell'Aprilia è stato vittima di una contaminazione alimentare. La difesa presenterà ricorso al Tas entro aprile.
"Siamo molto soddisfatti che i giudici abbiamo riconosciuto la tesi della contaminazione alimentare, un po' sorpresi per l'entità della squalifica ma siamo sicuri che il Tas ci darà ragione e Andrea tornerà a correre in moto quanto prima". Lo dice all'Adnkronos Antonio De Rensis, avvocato di Andrea Iannone, in merito alla squalifica di 18 mesi del pilota abruzzese dell'Aprilia per la positività al drostanolone nello scorso Gp di Malesia del 3 novembre. "Andrea ne esce pulito e questa è la cosa più importante -sottolinea De Rensis-. Entro il mese di aprile presenteremo ricorso al Tribunale di Losanna. La giurisprudenza del Tas in merito alle contaminazioni è univoca: gli atleti sono stati tutti assolti, quindi guardiamo al ricorso con grande fiducia. I tempi in cui verrà discusso non li possiamo sapere ma mi auguro siano brevi anche perchè riconosciuta la contaminazione si dovranno solo pronunciare sull'entità della squalifica".
"Questo periodo è stato il più difficile della mia vita. Ho pensato davvero di tutto". Sono le parole del pilota dell'Aprilia Andrea Iannone a Sky Sport sulla sospensione di 18 mesi inflittagli dalla Fim per doping, ma con il riconoscimento dell'assunzione alimentare accidentale di sostanza proibita. "Vedere riconosciuta la mia innocenza è una vittoria. Poteva andare molto peggio. Anche se abbiamo perso lo stesso, visto la condanna di 18 mesi… Sono il primo caso di sospensione per contaminazione alimentare. Nessuno di noi sa con certezza cosa mangia. C'è incongruenza fra il regolamento e la vita reale. L'obiettivo ora è tornare in moto il più velocemente possibile".
“La sentenza ci lascia sconcertati per la pena inflitta ad Andrea ma anche molto soddisfatti nelle sue motivazioni. I giudici hanno riconosciuto la totale buona fede di Andrea e la inconsapevolezza nella assunzione confermando la tesi della contaminazione alimentare", spiega Massimo Rivola, amministratore delegato Aprilia Racing sulla squalifica di 18 mesi per Andrea Iannone da parte della Fim. "Per questo la pena inflitta non ha alcun senso, alla luce delle motivazioni scritte dagli stessi giudici Andrea avrebbe dovuto essere assolto, come sempre è capitato agli altri atleti contaminati, ma questo quadro ci lascia tante speranze per il ricorso che auspichiamo sia molto veloce. Rivogliamo Andrea in sella alla sua Aprilia RS-GP, saremo al suo fianco fino alla fine di questa vicenda e lo sosterremo nel suo appello”, aggiunge Rivola.