Ragusa – In questo periodo di emergenza epidemiologica, causata dal Coronavirus che ha condizionato fortemente le relazioni sociali, le misure restrittive hanno determinato una convivenza forzata e prolungata nei nuclei familiari. In tale contesto, la Polizia di Stato ha rivolto maggiore attenzione agli ambiti familiari più problematici ove, in casi estremi, potrebbero verificarsi episodi di violenza di genere e domestica, attivando attraverso le proprie figure professionali specializzate i protocolli e le indicazioni ministeriali atte a creare percorsi virtuosi per le vittime e per la prevenzione di ulteriori condotte violente.
Di recente, anche il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha voluto diramare precise indicazioni tese a richiamare la massima sensibilizzazione alla problematica della violenza contro le donne, rivolgendosi, innanzitutto, a tutti gli operatori preposti alle sale operative che dovranno saper cogliere, ancora più di prima, anche attraverso il contatto telefonico i segnali di un disagio la cui manifestazione da parte della vittima potrebbe non essere del tutto libera e piena. E’ dalla percezione di tali segnali che si attivano immediatamente dispositivi e prassi operative collaudate nel tempo che vedono entrare in campo le pattuglie preposte al controllo del territorio, la sezione specializzata della Squadra Mobile, e l’Ufficio Minori della Divisione Anticrimine, di concerto all’Autorità Giudiziaria ed avviando ogni utile contatto con i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio operative sul territorio.
Nel giro di pochi giorni, tra la fine del mese di marzo e la scorsa settimana, ben tre interventi da parte dei Poliziotti della Questura di Ragusa e del Commissariato di P.S. di Vittoria, secondo le prassi operative dettate dal cd “codice Rosso” hanno consentito di denunciare ed allontanare dalla casa familiare tre uomini violenti per gravi maltrattamenti, nei confronti delle rispettive conviventi alla presenza di bambini. Nel primo caso è stata una giovane donna ragusana, da pochi mesi mamma, a denunciare le continue violenze fisiche e psichiche subite negli anni dal suo compagno. Ingiurie e maltrattamenti continuati anche alla presenza della piccola bimba di pochi mesi di vita.
La donna ormai stanca ed anche per tutelare la figlioletta ha rotto gli indugi e deciso di rivolgersi all’Ufficio Denunce della Questura facendo emergere una grave situazione che si protraeva già da diversi anni. Gli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, acquisiti i primi riscontri, hanno immediatamente trasmesso un’accurata notizia di reato alla Procura della Repubblica di Ragusa che, dopo aver disposto le indagini necessarie ha richiesto ed ottenuto in tempi rapidissimi l’emissione della misura cautelare del divieto di avvicinamento al luogo di abitazione ed a quelli frequentati dalla donna.
Anche nel secondo caso a richiedere l’intervento nella casa famigliare è stata una giovanissima donna con due bambini di età inferiore ai due anni. La donna, all’ennesima lite con il proprio compagno, intuendo che la situazione stava nuovamente degenerando, con uno stratagemma è riuscita a chiamare la sala operativa della Questura di Ragusa attraverso il numero di emergenza 112 NUE. Sul posto è giunta in pochi secondi una Volante della Polizia di Stato e personale della locale Squadra Mobile. Messa a proprio agio nei locali della Questura dedicati alle vittime di violenza, la donna ha fatto emergere le lesioni subite nel tempo dal suo compagno violento e dal quale aveva avuto due bambini; fatti mai denunciati per paura di perdere i propri figli sotto le minacce di quell’uomo già condannato in passato per azioni della stessa natura.
Acquisiti tutti gli elementi, il Pubblico Ministero di turno ha autorizzato l’immediata misura dell’allontanamento d’urgenza dalla casa famigliare dell’uomo. La misura, immediatamente eseguita dagli uomini delle Volanti ha permesso alla donna e ai suoi bimbi un’immediata tutela. La misura è stata poi successivamente convalidata dal gip ibleo che tenuto conto della gravità degli elementi raccolti ha emesso a carico dell’uomo anche la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla casa famigliare ed ai luoghi frequentati dalla donna. Un terzo episodio, ha visto un’altra donna, vittima di maltrattamenti, chiedere aiuto telefonicamente al Commissariato P.S. di Vittoria.
Allertati da quella sala operativa, i poliziotti si recavano immediatamente sul posto e traevano in arresto il marito, interrompendo le violenze in atto, consumate anche di fronte alle figlie minori. Grazie alla forza di queste donne, alla prontezza d’intervento ed alla professionalità degli operatori di Polizia, è stato scongiurando il peggio. La Sezione Specializzata della Squadra Mobile, limitando i colloqui in ufficio alle sole emergenze, nel rispetto delle misure finalizzate al contenimento del Covid – 19, continua a svolgere una quotidiana attività di interlocuzione e recepimento, non lasciando sole quelle donne che sono state vittima di violenza e che vedono nelle operatrici di polizia un punto di riferimento a cui rivolgersi.