Roma – Tra le misure prese dal decreto Cura Italia a sostegno delle famiglie c’è anche un premio di 100 euro netti nella busta paga di lavoratori dipendenti pubblici e privati. Questo, però, ha una platea di beneficiari ben definita: si tratta dei dipendenti che, durante il mese di marzo, hanno continuato a lavorare presso la propria sede, nonostante le misure di contenimento del contagio. L’altro fondamentale requisito per poter beneficiare del bonus è avere un reddito da lavoro annuo non superiore a 40.000 euro.
Si tratta quindi di un bonus destinato a quelle categorie di lavoratori che non possono svolgere le proprie mansioni in smart working. Il premio spetta anche a chi si è recato qualche giorno del mese di marzo in ufficio, prima della pubblicazione del decreto a cui è seguito il lockdown della penisola: in questo caso, l’importo del premio sarà rimodulato in base ai giorni lavorati in sede. Ci sono due modi in cui il bonus 100 euro può essere erogato ai dipendenti: nella busta paga di aprile, oppure come conguaglio di fine anno.
A dare maggiori informazioni è stata l’Agenzia delle Entrate, che ha spiegato come il calcolo per il bonus di 100 euro venga effettuato tramite il rapporto tra le ore effettive lavorate nel mese e le ore lavorabili come previsto contrattualmente. In un secondo documento con ulteriori chiarimenti sul premio di 100 euro, l’Agenzia delle Entrate specifica che, in alternativa al precedente metodo di calcolo, si può anche utilizzare il rapporto tra i giorni di presenza in sede (indipendentemente dal numero di ore prestate) effettivamente lavorati nel mese di marzo e quelli lavorati come previsto dal contratto collettivo.
La modalità di calcolo delle ore rimane la stessa anche per i lavoratori part-time. Il premio però non spetta per i giorni in cui non ha svolto la propria mansione presso la sede di lavoro: quindi non possono essere contati né i giorni in smart working, né gli altri giorni di assenza per malattie, ferie, permessi o congedi. Infine, è importante sottolineare che il premio è stato pensato per i dipendenti che non hanno potuto usufruire del lavoro agile nonostante il pericolo del contagio: di conseguenza, i lavoratori in smart working non hanno diritto al bonus 100 euro.