Roma, 15 apr. – "Questo virus, così come lo sporco, si deposita sullo strato più superficiale della pelle, che è il film idrolipidico, quella pellicola di grasso che rende le nostre mani morbide. Con la detersione costante, e soprattutto con la disinfezione, a tutti noi sta accadendo di avere mani più secche e screpolate. Meglio prediligere, dunque, saponi non saponi e sapone di Marsiglia, i più delicati, e applicare con generosità creme nutritive che contengano ceramidi e ingredienti come il burro di karitè che contribuiscono a riparare i danni al film idrolipidico cutaneo".
A dare questi suggerimenti all'Adnkronos Salute è Leonardo Celleno, dermatologo dell'Università Cattolica di Roma e presidente dell'Associazione italiana dermatologia e cosmetologia. "Se con la detersione e la disinfezione 'sgrassiamo' troppo lo strato più superficiale della pelle – prosegue l'esperto – esponiamo la pelle vera e proprio al rischio di passaggio di organismi estranei. Quindi sì a una buona detersione, a cui si può far seguire la disinfezione solo in caso si si sia stati fuori casa, si sia toccato qualcosa di potenzialmente infetto.
Ma se si è rimasti tutto il tempo a casa, meglio usare solo il sapone, che basta a rimuovere il coronavirus dalla pelle. Facciamo trascorrere qualche minuto, dopodichè applichiamo con generosità della crema nutritiva per ripristinare il film idrolipidico. Anche l'uso dei guanti ha la sua piccola responsabilità nel rendere le mani rovinate: se li teniamo tanto tempo macerano la cute, in quanto impediscono l'evaporazione del sudore. Quando li rimuoviamo procediamo con la detersione delicata e riproponiamo la crema idratante".