Ragusa – Preso atto abbastanza positivamente delle misure economiche anticrisi assunte dalla giunta municipale, alcune forze politiche aprono un dibattito che in molti casi propone misure ancora più decisive. I due consiglieri democratici Mario Chiavola e Mario D’Asta osservano come “questa decisione (il differimento delle scadenze dei tributi locali n.d.r.) non possa andare bene per le imprese produttive che, in pratica, in questi mesi di lockdown, non hanno avuto la possibilità di produrre alcunché”.
Spiegano i consiglieri dem “riteniamo, infatti, che il differimento, da questo punto di vista, sia il minimo, una sorta di atto dovuto. Chiediamo, piuttosto, che l’amministrazione comunale, proprio in considerazione del fatto che le suddette imprese non hanno potuto lavorare per nulla in questo periodo, si adoperi per non fare pagare completamente i canoni. Il differimento, quindi, in questo caso non serve. Piuttosto, è opportuno che i canoni di cui stiamo parlando siano eliminati, tolti, scomputati a vantaggio delle attività economiche.
Occorre prevedere, insomma, l’esonero del pagamento dei mesi di inattività delle strutture in questione che non hanno alcun modo di recuperare, economicamente parlando, il periodo di inattività e che solo dopo un grande sforzo, quando sarà avviata la fase due, potranno rimettersi in carreggiata per evitare di scomparire”. Invece il presidente di Territorio di Marina di Ragusa, Angelo La Porta, ex consigliere comunale e candidato tra i più votati alle scorse amministrative, anche se la sua lista non raggiunse la soglia di sbarramento, propone di “abolire la tassa di soggiorno per l’anno in corso, in quanto con l’avvio della fase due servono misure concrete per un ritorno alla normalità che sarà, comunque difficile.
Servono strategie mirate, non si potrà sbagliare, occorre, prima di tutto una attenta politica turistica in grado di attrarre, da subito, i flussi turistici sul nostro territorio”. Secondo La Porta infatti si tratta di “una misura che, se da un punto di vista meramente economico non comporta un grande spostamento per il turista, di certo permette un messaggio forte, di comunicare che è abolita la tassa di permanenza nelle strutture ricettive del territorio”. Carmelo La Porta conclude “è una misura che avrebbe un forte impatto, per la quale occorre prevedere una variazione di bilancio con possibilità di riformulare la spesa prevista per tali entrate o con misure compensative favorite dai fondi statali e regionali dedicati al sostegno delle attività in crisi per l’emergenza corona virus”.
Riguardo al movimento civico territorio ricordiamo che nei giorni scorsi il suo segretario cittadino, Michele Tasca, a nome del direttivo, aveva sottolineato che “rimane sul tappeto, come nodo irrisolto, per molte famiglie e per moltissime imprese, il nodo degli affitti, nei confronti dei quali non è stato adottato nessun provvedimento. Famiglie e imprese si trovano davanti alla scadenza di aprile, qualcuno ha potuto fare fronte a quella di marzo, ma senza un intervento determinante delle istituzioni la situazione è destinata ad aggravarsi in maniera irreversibile. In mancanza di misure dedicate, dovrebbe essere il Comune a venire incontro alle esigenze non più procrastinabili”. Da parte sua il commissario cittadino della Lega, Massimo Iannucci rivendica che “il differimento dei termini di scadenza dei tributi va nella direzione della richiesta che, già lo scorso 11 marzo, avevamo inoltrato, come Lega Ragusa, all’indirizzo dell’amministrazione comunale”.
Soddisfazione pertanto della Lega che esprime il proprio plauso all’operato dell’ amministrazione, e Iannucci ricorda “ era quanto, assieme alla consigliera comunale della Lega, Maria Malfa, avevamo chiesto affinché si fornisse un riscontro immediato a tutti i ragusani che si stanno confrontando con la grave situazione determinata dalla pesante attualità. E prendiamo atto che ci si comincia a muovere anche per sostenere le difficoltà delle imprese operanti sul territorio comunale che, dopo i problemi legati alla diffusione del virus, dovranno confrontarsi con altri problemi concernenti lo sviluppo di una crisi economica senza precedenti.
Riteniamo che se, da un lato, occorrerà muoversi con i piedi di piombo, dall’altro sono necessarie misure precise e determinate che, al pari di quanto accaduto con il sostegno fornito alle famiglie, riescano ad assicurare un minimo di prospettiva a tutti i piccoli e medi imprenditori che senza un minimo supporto rischierebbero di dovere fare i conti con una chiusura anticipata e definitiva della loro attività. E noi questo non vogliamo affatto che accada”. (da.di.)