Ragusa – Intensa l’attività di controllo svolta dalle Fiamme Gialle iblee in questi giorni a cavallo tra la Pasqua e la ricorrenza del 25 aprile.In attuazione delle direttive della Prefettura di Ragusa ed in coordinamento con le altre Forze di Polizia, la Guardia di Finanza ha intensificato i servizi sul territorio programmando attività volte a verificare l’osservanza delle disposizioni sulla chiusura delle attività produttive e commerciali non rientranti nelle categorie autorizzate, nonché controlli orientati ad accertare eventuali casi di illecita commercializzazione o speculazioni sul prezzo nella vendita di mascherine protettive ed altri dispositivi di protezione individuale.
Su questo fronte, in particolare, la scorsa settimana, l’attività info-investigativa condotta sul territorio ha portato i militari della Compagnia di Ragusa ad intervenire all’interno di una ferramenta del Capoluogo, dove sono state trovate 3.697 mascherine di protezione del tipo FFP2 (con valvola), commercializzate al prezzo cadauno di € 5,00 e prive certificazione idonea che garantisse la sicurezza del prodotto.Sono pertanto scattati i controlli sulla filiera di approvvigionamento della merce, scoprendo che le mascherine erano state acquistate dal commerciante ragusano su una nota piattaforma di compravendita online cinese, al prezzo unitario compreso tra i 0,15 centesimi e 1,50 euro, accertando, quindi, l’esistenza di un ricarico che variava dal 334% al 3.125%.Il titolare della ferramenta è stato quindi denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Ragusa per i reati di cui agli dall’articolo 501-bis (“Manovre speculative su merci”) e 515 (“Frode nell’esercizio del commercio”) del Codice Penale, per aver importato e posto in commercio dispositivi di protezione individuale in assenza di idonea certificazione comprovante la qualità del prodotto applicando rincari notevolmente fuori norma cercando di approfittare della particolare situazione di crisi epidemiologica a fini speculativi.
Anche a Pozzallo i militari della Tenenza hanno sequestrato presso una locale farmacia 317 mascherine filtranti del tipo FFP2 poste in commercio in violazione della disciplina del Codice del consumo. I predetti dispositivi, contenuti all’interno di confezioni riportanti unicamente indicazioni in lingua cinese, sono risultati privi del marchio CE e/o di idonea certificazione che ne attestasse la conformità. Gli approfondimenti avviati hanno finora permesso di accertare che i dispositivi sequestrati potrebbero appartenere ad una partita di merce per la quale l’INAIL (competente a ricevere le comunicazioni da parte di produttori ed importatori come previsto dell’attuale normativa derogatoria di cui all’art. 15 del D.L. 18/2020) avrebbe già vietato la immissione in commercio.
In questo caso, sono stati segnalati alla locale Procura della Repubblica per il reato di “Frode nell’esercizio del commercio” sia il distributore, una azienda operante in Lentini (SR), che l’importatore, una società con sede a Roma. Sul versante dei controlli relativi al rispetto dei divieti previsti dalle vigenti misure di contenimento le attività nei confronti degli esercizi commerciali, hanno condotto: il Nucleo Polizia Economico Finanziaria al sequestro di un immobile – sito in Ragusa – adibito ad autolavaggio e privo delle autorizzazioni allo scarico delle acque reflue nella pubblica fognatura. Il titolare della ditta è stato denunciato alla locale A.G. per violazione dell’art. 137 del Codice dell’ambiente; la Compagnia di Vittoria a sanzionare due bar/tabacchi, operanti in stazioni di servizio all’interno del centro abitato, che proseguivano a servire caffè e cornetti ai propri clienti nonostante fosse loro vietato.
Pur potendo riscontrare una generale propensione della collettività al rispetto delle restrizioni in essere, consapevoli della utilità di esse per il bene comune, non sono mancati casi estremamente singolari e qualche volta gravi.Nella giornata di pasquetta, ad esempio i militari della Compagnia di Vittoria, in località Scoglitti (RG), hanno sanzionato un uomo, proveniente da Gela, che ha pensato di approfittare della giornata soleggiata per dedicarsi al suo hobby preferito, la pesca subacquea. Il soggetto in questione, individuato ancora in mare, una volta uscito dall’acqua ha trovato ad attenderlo una pattuglia del Corpo che non ha potuto fare a meno di contestargli la violazione del divieto di spostamento fuori comune.
Ancora a Vittoria, un uomo è stato invece fermato poco prima della mezzanotte a bordo della propria autovettura, risultata priva di copertura assicurativa. Nel corso del controllo è stato riscontrato altresì che al conducente era stata da tempo revocata la patente di guida e già altre volte sanzionato per simile condotta. Per tale ragione A.V. (classe ’74) è stato denunciato a piede libero alla locale Procura della Repubblica per la violazione dell’art. 116 del Codice della strada ed il veicolo è stato sottoposto a fermo amministrativo.Un ulteriore episodio ha visto invece protagonisti due 16enni ispicesi, che, a bordo di un ciclomotore, nella serata di sabato scorso, non si sono fermati all’alt di una pattuglia di militari della Tenenza di Pozzallo impegnata nei controlli per l’emergenza COVID-19.
I due, sfruttando la maggiore maneggevolezza del mezzo riuscivano momentaneamente a far perdere le proprie tracce, ma grazie alla targa del ciclomotore ed al fatto che uno dei due ragazzi era stato riconosciuto perché già noto ai militari (perché gravato, tra gli altri, da specifici precedenti di polizia in materia di stupefacenti), venivano dopo poco rintracciati grazie alle ricerche immediatamente avviate.In particolare T.I., conducente del mezzo, è stato trovato sul tetto della propria abitazione dove si era nascosto credendo di ritenersi al sicuro. I due ragazzi sono stati entrambi sanzionati per le violazioni al divieto di spostamento, mentre T.I. è stato anche segnalato alla competente Autorità Giudiziaria minorile per i reati di “Oltraggio” e “Resistenza a Pubblico Ufficiale”.
Le attività di controllo proseguiranno con incisività anche nei prossimi giorni così come continuerà di pari passo il monitoraggio del territorio nell’ambito degli altri servizi di polizia economico finanziaria che la Guardia di Finanza assicura diuturnamente. Resterà infatti alta l’attenzione nel monitoraggio del tessuto economico, da un lato, per individuare possibili casi di indebite percezione di sovvenzioni pubbliche e far si, quindi, che gli aiuti vadano solo ha chi ne ha effettivamente bisogno, dall’altro, per accertare tentativi di infiltrazione della criminalità nelle aziende messe in difficoltà dalla emergenza sanitaria.