Roma – Coronavirus: quanto sopravvive in libertà, fuori dal nostro corpo? Uno studio analizza la capacità di sopravvivenza del coronavirus SARS-CoV-2 su plastica, cartone, rame e acciaio, e la sua residua capacità di infettare. Il coronavirus SARS-CoV-2 può sopravvivere fino a tre giorni su alcune superfici, anche se già nelle prime ore perde parte della carica infettiva: lo afferma uno studio appena pubblicato sul New England Journal of Medicine ma già da alcuni giorni fruibile su medRxiv, una piattaforma per articoli scientifici non ancora revisionati.
Il merito dello studio sta nell'aver cercato la presenza non solo di tracce genetiche del virus, come è stato fatto in precedenti lavori, ma di aver calcolato la carica virale del patogeno, cioè la sua reale capacità di infettare (una proprietà conservata soltanto dalle particelle virali ancora integre). UN OSSO DURO. I ricercatori dei National Institutes of Health e dei CDC statunitensi, dell'Università della California di Los Angeles e della Princeton University hanno simulato le modalità con le quali un virus espulso con tosse e starnuti, o disseminato attraverso le mani sporche, si deposita sulle superfici attorno a noi.
Hanno così scoperto che il coronavirus SARS-CoV-2 resiste fino a 3 giorni su plastica e acciaio inossidabile, anche se la sua carica infettiva su questi materiali si dimezza rispettivamente dopo 7 e 6 ore. Il rischio di contrarre la COVID-19 toccando queste superfici va diminuendo con il passare del tempo, ma si azzera definitivamente solo dopo qualche giorno: è quindi più che mai importante lavarsi spesso le mani, evitare di toccarsi la faccia e igienizzare le superfici più sporche di casa (le maniglie, i sanitari, i ripiani dove si mangia o cucina).