Città del Vaticano, 26 apr. – di Elena Davolio. La colletta di solidarietà richiesta dal Papa a cardinali e vescovi della Curia romana per aiutare le criticità nell'emergenza coronavirus ha già dato “buoni frutti”. L'Elemosiniere del Papa, cardinale Konrad Krajewski, è soddisfatto. E' stata una risposta corale, tutti hanno donato? “Io non immaginavo questa generosità. Il Papa è contento. Quelli che hanno versato hanno risposto con tutto il cuore, chi non lo ha ancora fatto deve maturare”, dice all'Adnkronos il braccio caritativo del Papa che evidenzia maggiormente chi tra cardinali e vescovi ha dato anche “un doppio stipendio” o anche “uno” piuttosto del numero di quanti ancora non sono stati generosi.
“Anche i discepoli sono scappati quando hanno visto Gesù condannato ma poi hanno ripreso la retta via”, dice ricorrendo ad una efficace simbologia. “La maggioranza ha versato – ribadisce padre Corrado – . Certo, c'è chi ha versato di più ma non sarebbe giusto dare cifre, non dobbiamo spogliarci di tutto e non sarebbe nemmeno giusto. Il simbolo era la donazione. Io non pensavo così bene". L'Elemosiniere del Papa segnala il grande slancio dei canonici delle varie basiliche: “In 60mila hanno versato, sono stati molto generosi. È stata una cosa toccante – dice – . Non parliamo di cifre ma è un buon raccolto”. E chi non ha dato nulla?
“Esiste solo la litania dei santi, non dei perduti”, la replica dell'Elemosiniere che intende dire che "si fa del male” a concentrarsi sui pochi esempi negativi ignorando la generosità della maggioranza. “Nel collegio dei 12 apostoli – dice infatti – l'unico a tradire è stato Giuda ma se ci fermiamo a lui non andiamo avanti. Gli altri undici hanno portato il Vangelo in tutto il mondo. E' questo che bisogna fare senza mai chiudere le porte alla speranza”.