Napoli, 28 apr. – Il Dpcm del governo sulla fase 2 dal 4 maggio "è un documento che stiamo approfondendo. In linea generale, la scelta di far ripartire l'economia, con step diversi e con le necessarie misure di sicurezza sanitaria, è una scelta coraggiosa ma non rinviabile. Ed è chiaro a tutti che ci sarà bisogno della massima collaborazione di ognuno, cosi' come è avvenuto nella fase di distanziamento sociale". Così, con Adnkronos/Labitalia, il presidente di Unindustria Napoli e di Confindustria Campania, Vito Grassi, commenta il documento del governo annunciato ieri sera dal premier Giuseppe Conte.
Secondo Grassi "è peraltro necessario che le norme trovino attuazione pratica nel senso di responsabilità di ogni cittadino e lavoratore e in un impegno a trecentosessanta gradi di qualsiasi realtà collegata alla ripresa produttiva. Accanto al rispetto di quanto convenuto nel protocollo per il contrasto al Covid-19 negli ambienti di lavoro, così come integrato lo scorso 24 aprile da Governo e dalle parti sociali, serve quindi riorganizzare rapidamente alcuni servizi fondamentali per la ripartenza, come ad esempio i trasporti e la mobilità", sottolinea ancora il leader degli industriali campani.
Secondo Grassi "bisogna assicurare il contenimento dell'affluenza in bus e metropolitane, il rispetto di obblighi come l'uso di mascherine e come il distanziamento sociale, la possibilità di condividere precisi protocolli di mappatura del virus all'interno di ogni unità produttiva, garantendo la immediatezza per ogni pratica che sia necessaria, dai test rapidi, ai sierologici, ai tamponi, sia attraverso strutture pubbliche che private", sottolinea.
E sulla nuova guida di Confindustria, Carlo Bonomi, che presenterà il prossimo 30 aprile giunta e programma, Grassi è chiaro: "La necessità di risposte immediate e concrete per l'emergenza coronavirus non ha motivo di essere spiegata, Bonomi fa bene a pretendere rapidità e conseguenzialità delle decisioni in una fase drammatica per il Paese. Ma credo che la stessa determinazione sarà posta dal presidente designato di Confindustria nel chiedere ai suoi interlocutori istituzionali e alle parti sociali un'accelerazione di processi di rinnovamento e di riforma, che implicano anche un salto culturale nell'approccio ai problemi".
Secondo Grassi "se l'Italia vuole evitare un declino irreversibile, deve cambiare profondamente, e la pandemia paradossalmente potrebbe – nella tragedia – costituire un momento di svolta, perchè ha cancellato in poche settimane alcuni dei vincoli europei che impedivano di poter disporre di risorse finanziare adeguate alle esigenze di rinnovamento. Facile immaginare che Bonomi illustrerà nel merito le linee programmatiche già annunciate".
E per Grassi "l'obiettivo resta la capacità di ritrovare slancio e tornare ad essere un Paese più competitivo su scala internazionale, non solo sul piano economico ma anche politico-culturale, l'Italia ha bisogno di una visione di quello che dovrà diventare nel prossimo futuro, con politiche di prospettiva, e non legate unicamente all'obiettivo di conseguire consenso elettorale nel breve termine". Un futuro in cui un ruolo centrale deve averlo il Mezzogiorno d'Italia. "In questa elaborazione strategica il Sud deve tornare ad essere centrale, non dobbiamo guardarci alle spalle, ma puntare sulla capacità progettuale che venga dal basso, dai territori che finora non hanno visto nè equità nella gestione delle risorse pubbliche per investimenti in conto capitale, nè capacità di spesa per quelle appostate", conclude.