Ragusa – Oltre ventimila interventi in totale per casi di coronavirus sospetti o conclamati nell’intera regione. 7.662 nel bacino di Catania-Siracusa-Ragusa, poco meno di un quarto per l’area iblea. Questi i dati, riportati dal consigliere comunale di Ragusa Carmelo Anzaldo e contenuti nel report curato da Giuseppe Lombardi, responsabile del Servizio di Prevenzione e protezione della società consortile che cogestisce il servizio di emergenza-urgenza in Sicilia, il Seus. Il report citato tiene conto dei trasporti relativi ai codici di tipo respiratorio ed inerenti a stati febbrili dichiarati e comprende anche i trasferimenti dei pazienti contagiati dalle Rsa ai centri Covid.
Non sono considerati, invece, gli interventi nei quali il codice di identificazione è mutato all’arrivo al Pronto soccorso, una casistica che si stima possa incidere tra il 13 e il 16 per cento del totale dei casi gestiti dalla Seus nel periodo indicato. Il consigliere Anzaldo commenta “merita tutta la considerazione da parte della nostra cittadinanza un’attività così certosina che ha saputo coniugare spirito di sacrificio e notevole professionalità. Ringraziamo in modo particolare il Rspp Lombardi per i dati forniti che si commentano da soli.
Parlo a ragion veduta e posso affermare senza tema di smentita che il sistema di emergenza-urgenza 118 sta assicurando in tutto il territorio locale, la città di Ragusa ma anche il resto della provincia, un servizio efficiente e tempestivo, a maggior ragione nel contesto di una pandemia che non ha precedenti” Infine Carmelo Anzaldo ci tiene a sottolineare “anche l’utilizzo di una tecnologia di rilievo che, da metà marzo, ha consentito di dimezzare i tempi necessari per la sanificazione delle ambulanze: tutto ciò grazie alla dotazione di un sistema ad azione fotocatalitica, con 30 sanificatori ad azione combinata tramite lampade Uv e lampade germicide all’interno delle unità di purificazione d’aria”. (da.di.)