Bruxelles, 11 mag. – Tre paginette, l'ultima delle quali con una tabellina, in cui lo Stato richiedente elenca le spese sanitarie, dirette ed indirette, legate alla pandemia di Covid-19, che prevede di dover sostenere per il 2020 e per il 2021, in cifra assoluta e in percentuale sul Pil del 2019. E' pubblicata sul sito del Mes la bozza del Template, il modulo che gli Stati che lo vorranno dovranno compilare per accedere al Pandemic Crisis Support, le linee di credito che il Meccanismo Europeo di Stabilità metterà a disposizione dei Paesi membri per aiutarli a combattere la pandemia provocata dal coronavirus Sars-Cov-2.
Il modulo, che è standardizzato e che di fatto costituirà il Memorandum of Understanding tra il Mes e lo Stato membro, mette subito in chiaro che "il solo requisito per accedere alla linea di credito sarà che gli Stati membri dell'area euro che richiedono sostegno si impegnino ad usare la linea di credito per sostenere il finanziamento all'interno dei confini nazionali dei costi, diretti e indiretti, sanitari, di cura e di prevenzione connessi alla crisi della Covid-19". "Verranno seguite le disposizioni del trattato del Mes", specifica il Template. Il trattato del Mes, strumento intergovernativo nato per altri scopi e che è stato 'piegato' e adattato alle necessità in tempi di pandemia (all'articolo 3 del Trattato c'è sempre la 'strict conditionality' legata all'uso dei suoi fondi), prevede, tra l'altro, che la Commissione Europea vigili sull'andamento economico del Paese in questione, cosa che l'esecutivo si è impegnato per iscritto a fare nell'ambito del semestre europeo, il normale ciclo Ue di sorveglianza dei bilanci pubblici, e limitatamente all'uso dei fondi delle linee di credito a fini sanitari.
La linea di credito consentirà di accedere ad una somma pari al "2% del Pil del rispettivo Stato membro a fine 2019, come parametro". Il Pandemic Crisis Support (nome dato a queste linee di credito, che sono modellate sulle Eccl, Enhanced Conditions Credit Lines), "sarà utilizzato per sostenere il finanziamento" delle spese sanitarie, che possono riguardare i costi "sanitari, di cura e di prevenzione che mirano ad aiutare il settore salute a rispondere all'impatto della pandemia di Covid-19". Queste "possono includere la parte della spesa sanitaria complessiva che si stima sia attribuibile, direttamente o indirettamente, ad affrontare l'impatto della pandemia sul sistema sanitario, nel 2020 e nel 2021".
I fondi potranno essere anche utilizzati per coprire "altri costi indiretti connessi alla sanità, alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi della Covid-19. In linea con l'accordo raggiunto nell'Eurogruppo, ci si attende che gli Stati membri dell'area euro colpiti dalla crisi della Covid-19 debbano essere in grado di identificare spese che ammontino al 2% del Pil" del 2019. In una nota a piè di pagina, sotto la tabellina, viene specificato che cosa si intende per spese sanitarie dirette e indirette: "Tra l'altro -si legge – queste possono includere la spesa per gli ospedali, le cure di assistenza e riabilitative, le cure ambulatoriali e di riabilitazione, la diagnostica, le spese farmaceutiche, le cure preventive, l'amministrazione sanitaria e l'assistenza di lungo periodo connessa a problemi di salute". Il board dei governatori del Mes, che poi sono i ministri delle Finanze dei Paesi della zona euro, dovrebbe riunirsi venerdì prossimo, prima dell'Eurogruppo, per finalizzare il lavoro sulle linee di credito.