Comiso – Cinquantenne, noto alle forze dell’ordine, arrestato dalla Polizia di Stato per danneggiamento, resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale. In data 9 maggio 2020, nell’ambito del servizio di controllo del territorio e di verifica del rispetto delle misure di contrasto al COVID-19, personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso procedeva all’arresto in flagranza di reato nei confronti di un comisano, per i reati di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. In particolare, sabato scorso, giungeva presso la locale sala operativa una segnalazione per il danneggiamento di un portoncino di ingresso di un’abitazione del centro casmeneo.
Sul posto i poliziotti della Volante notavano, effettivamente, il portoncino in questione che presentava delle vistose incrinature del vetro; a tal riguardo la richiedente riferiva che il danneggiamento subito poco prima era opera di un soggetto a lei sconosciuto, che aveva sferrato calci e colpi di bastone. Durante le fasi di verifica, nei luoghi si presentava un uomo che rivendicava la paternità dell’azione illecita senza, tuttavia, specificare i motivi di tale comportamento. La persona in questione, già nota alle forze di polizia, durante l’identificazione con fare repentino e senza giustificato motivo si introduceva all’interno del pianerottolo dell’immobile, aggredendo una persona abitante proprio in quello stabile.
Gli agenti di polizia, si interponevano al fine di contenere l’aggressore il quale, non pago, si scagliava con violenza contro uno degli operatori, sferrando calci e spintoni. Immobilizzato, quest’ultimo proseguiva ed inveire contro gli agenti rivolgendo loro minacce e frasi oltraggiose, danneggiando con ripetuti calci l’auto della Polizia. Condotto presso gli uffici del Commissariato per le formalità di rito il soggetto veniva tratto in arresto per violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale oltreché per danneggiamento e oltraggio a pubblico ufficiale.
All’esito degli atti di rito, su disposizione del P.M. di turno, l’uomo veniva condotto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.