Cermenate, 11 mag. – – Non ce l'ha fatta Andrea Rinaldi, il calciatore di 19 anni cresciuto nelle giovanili dell'Atalanta, che venerdì scorso era stato colpito da aneurisma cerebrale mentre si trovava nella sua casa Cermenate in provinca di Como. Il centrocampista del Legnano è morto questa mattina all'ospedale di Varese dove era stato portato in condizioni disperate. Il suo procuratore Marco Montesarchio lo ha ricordato con un post di cordoglio su Facebook: "È una notizia che non vorresti mai dover dare o ricevere anche per chi, come me, ti conosceva solo da un anno". "Sono stato davvero fortunato ad averti conosciuto e sono contento che le nostre strade si siano incrociate anche se per così poco tempo – si legge ancora – Spero d'averti potuto lasciare qualcosa di positivo come tu sicuramente hai fatto con me.
Sei stato sempre corretto e leale con tutti, era il tuo modo di essere dentro e fuori dal campo di calcio. Quel rettangolo verde che era la tua vita! Avrei voluto poter gioire con te per un tuo ritorno tra i professionisti, te lo saresti meritato dopo una stagione esaltante a Legnano". "La tua vita è stata breve ma vissuta intensamente perchè eri un lottatore che davanti alle difficoltà non si arrendeva e lo hai sempre saputo dimostrare e hai sempre dato tutto! È stato un onore averti avuto tra i miei assistiti e mi piacerà ricordarti, così, con quel motto che ti rappresentava tanto e che avevi scritto anche sulla tua pagina Facebook: 'Se non lotti per ciò che desideri, non piangere per ciò che perdi'. Ciao Andrea Rinaldi Fai Buon Viaggio", conclude.
"Tristezza e incredulità. Oltre che, ovviamente, un enorme dispiacere. Non ci sono parole per commentare la morte di Andrea Rinaldi, 19enne calciatore lombardo, volato in cielo per un malore improvviso", scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Alla sua famiglia e ai suoi cari – conclude Fontana – le più sentite condoglianze e la vicinanza della Regione e di tutti i lombardi".