Roma, 14 mag. – Si terrà domani un nuovo Cdm, alle 12, ma all'odg dovrebbero esserci solo alcune leggi regionali in scadenza. Non dovrebbe essere questo, infatti, l'appuntamento per varare il decreto con le nuove regole che entreranno in vigore da lunedì prossimo per gli italiani alle prese con l'emergenza Covid-19 e la fine, step by step, del lockdown. Un dl, appunto, come annunciato ieri dal premier Giuseppe Conte, che quindi – a differenza dei consueti Dpcm finiti nel mirino delle opposizioni – dovrà passare per un Consiglio dei ministri e poi dal Parlamento. Dove il presidente del Consiglio era pronto a intervenire già domani, per condividere i prossimi passi con i parlamentari.
Ma il varo del decreto, con ogni probabilità, slitterà a sabato se non domenica, per dare il tempo, nella giornata di domani, di avviare un confronto con le Regioni – al quale prenderanno parte i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza, non è ancora sicuro che partecipi anche il presidente del Consiglio – ma anche di fare un passaggio con il Comitato tecnico scientifico e con la task force guidata da Vittorio Colao. Sicuramente nel Cdm di domani ci sarà un confronto sul decreto che il governo si appresta a varare, come già ieri – nel corso del Consiglio dei ministri – c'è stato un avvio di discussione sulle misure di allentamento, subito dopo il via libera al dl rilancio.
I tempi però sono strettissimi, e gli uffici legislativi oberati dal lavoro del decreto monstre di 55 miliardi e di quello che già si profila all'orizzonte. Inoltre il governo dovrà far la tara tra le richieste che arrivano dalle Regioni, lo schema messo a punto dal ministero della Salute per soppesare tutti i rischi e le posizioni diverse – sulle riaperture – delle diverse anime che convivono nella maggioranza di governo. Ma a Palazzo Chigi c'è la volontà di accelerare e l'auspicio di chiudere il decreto entro sabato, evitando che il via libera arrivi soltanto domenica, alla vigilia del nuovo corso.