Ragusa – Da quando l’amministrazione Cassì si è insediata, quasi due anni fa, la maggioranza che la sostine, la monolitica lista Cassìsindaco, non ha fatto molto parlare di sè, non si è distinta per iniziative consiliari di spicco, meritandosi da parte delle opposizioni la critica di essere totalmente subalterna alla giunta, anzi addirittura al sindaco stesso. Uniche eccezioni Carmelo Anzaldo con numerosi e puntuali interventi per lo più su questioni sanitarie, così come Daniele Vitale ha fatto per problematiche sportive. Ma a sfatare questa impressione è arrivata, negli ultimi giorni, una lettera aperta a firma di due consigliere della lista in questione e presidentesse di commissioni, quella cultura per Corrada Iacono e quella sviluppo economico per Cettina Raniolo.
Riportiamo le parti salienti del lungo documento (‘ripartire per vivere’), augurandoci di decontestualizzare al minimo le frasi scelte. La Iacono e la Raniolo partono dall’assunto che i settori di competenza delle loro commissioni “sono centrali per le politiche della ripartenza di cui tanto si parla. Sono stati i temi per i quali le due Presidenti di Commissione hanno avuto modo di riflettere, confrontarsi, di valutare l’operato degli assessorati di riferimento, di pensare ed elaborare schemi di possibili strategie e di possibili soluzioni per superare le criticità determinate dall’emergenza”.
E’ Cettina Raniolo a ricordare “l’emergenza ha tarpato le ali all’operato del Sindaco Cassì che, dopo il primo semestre successivo all’elezione, servito pe rendersi conto della realtà del Comune di Ragusa, ha visto un 2019 di fervente attività, fatta di progetti, di programmi, di strategie che si dovevano concretizzare già in questo inizio di 2020, un anno che era iniziato, come non era mai accaduto, con un bilancio approvato. Molto è stato vanificato dall’emergenza, dichiarata già alla fine di gennaio, che influenzerà anche i restanti mesi dell’anno, sempre che i dati epidemiologici premino ancora la nostra città”.
E quindi la Raniolo conclude “la ripartenza deve vedere i risultati del lavoro del 2019 camminare di pari passo con le strategie post emergenza”. Interviene poi Corrada Iacono con quello che sembra essere un monito non si capisce se per l’opposizione o per settori dell’amministrazione, o forse per entrambi, quando afferma “non è tempo di sterili polemiche, di ricerca di visibilità, di tentativi di attaccarsi medagliette con idee e iniziative di altri, serve unità di intenti, massima condivisione di scelte, e di decisioni, serve che i programmi diventino realtà, esigenza, oggi, del tutto prioritaria perché non si tratta solo di onorare una proposta elettorale ma di dare risposte alla città e alla collettività nel delicato momento di crisi.”
Entrambi le firmatarie del documento sottolineano che “il comune capoluogo debba farsi promotore di politiche che possano essere condivise a livello dei vari comuni della provincia, occorre confrontarsi con i governi, a livello regionale e occorre inoltrare istanze al governo centrale”. Si torna poi a parlare del primo cittadino “il nostro Sindaco ha sempre vantato di essere fuori dalle logiche e dalle strategie dei partiti e della politica tradizionale. Su questo principio dobbiamo fondare e sfruttare la nostra capacità di poter parlare senza condizionamenti ma, per poterlo fare, dobbiamo avere credibilità, autorevolezza e consenso che deriva dalle cose concrete che si fanno per la città e i cittadini.” E segue di nuovo un chiaro stop all’operato della minoranza “nella nostra qualità di Presidenti delle rispettive Commissioni respingiamo le velleità delle minoranze di imporre idee, progetti, collaborazione e condivisione delle scelte agli amministratori, noi vogliamo essere disponibili ad un cammino di collaborazione costante all’interno delle Commissioni, dove vigilare sull’operato dei vari assessori e dove essere in prima linea per esprimere pareri sulle politiche dell’amministrazione nelle sue varie componenti.”
A seguire la Iacono e la Raniolo tornano sul versante dell’amministrazione quando affermano “di voler aprire uno squarcio su una maggioranza, fino ad ora, forse, troppo sottovalutata” e proseguono “non possiamo esimerci dal rilevare come all’amministrazione serve un cambio di passo, in alcuni settori i ritardi sono evidenti, occorre un rilancio importante al quale intendiamo contribuire con una azione diffusa di verifica sullo stato di avanzamento di idee, strategie e programmi.” Dopo aver sottolineato che “serviranno inevitabili modifiche al bilancio, alla luce delle necessità sopraggiunte” preannunciano “chiederemo di poter analizzare, insieme, i PEG per avere modo di contribuire a quelle modifiche e a quelle variazioni che, da più parti, sono attese e auspicate” ed ancora “chiederemo ai singoli assessori di fare partecipi i consiglieri delle strategie, a medio e lungo termine, dei vari assessorati.
Vogliamo onorare il mandato conferito dagli elettori, vogliamo verificare come rendere conto del programma elettorale tramite la concertazione delle forze che hanno eletto il Sindaco e i consiglieri di maggioranza.” Si torna poi a criticare le minoranze quando affermano “ci siamo stancate di assistere al carosello dei comunicati delle minoranze che sembrano solo voler corbellare” per poi fare ulteriore ed indiscutibile affermazione di fedeltà, caso mai qualcuno, leggendole, ne avvesse dubitato “nostro compito, assegnato dagli elettori, sarà quello di sostenere il Sindaco, e i suoi assessori che mostrano di meritare la fiducia sua, della maggioranza e della città” e concludono con l’ultima pesante stoccata all’opposizione “è nostra intenzione relegare le minoranze al ruolo che loro è proprio, quello di verifica e di controllo, rivendichiamo, e pensiamo di poterlo affermare anche a nome della maggioranza tutta, tutte le forme di collaborazione e condivisione delle scelte, nella consapevolezza di poter assolvere bene il ruolo che i cittadini ci hanno voluto dare, vogliamo riportare centrale il ruolo dei consiglieri di maggioranza che devono essere un tutt’uno con il primo cittadino come lo erano in campagna elettorale e, come in campagna elettorale, devono essere rispettati i ruoli e i programmi che sono stati alla base del consenso ottenuto.” (da.di.)