Bevande gassate, dolci industriali e prodotti ultra eleborati. Sono questi alcuni alimenti che fanno ingrassare ed invecchiare e che devono essere aboliti durante una dieta. A sostenere la tesi che qusti alimenti fanno invecchiare è uno studio spagnolo, guidato dalla professoressa Amelia Martí, e condotto dal Ciberon (Centro di ricerca biomedico in fisiopatologia dell'obesità e della nutrizione) in collaborazione con l'Università di Navarra. I ricercatori dopo aver seguito e analizzato un gruppo di persone di età superiore ai 55 anni, hanno evidenziato come l'assunzione di alimenti ultra-elaborati, dai dolci industriali alle bande gassate, facciano ingrassare ed invecchiare prima le nostre cellule.
Tali alimenti sono in parte responsabili del nostro invecchiamento poiché danneggiano i telomeri, i frammenti finali dei cromosomi e marcatori dell'età cellulare. Un altro studio sulle bibite gassate e zuccherate che fanno ingrassare è stato condotto dall'Università Birzeit. I ricercatori hanno cercato di scoprirlo con un esperimento sui topi. In particolare a un gruppo di roditori hanno dato una bevanda zuccherata gassata, a un altro una bevanda zuccherata ma ferma, a un ultimo gruppo semplice acqua naturale. Hanno notato che i topi che bevevano regolarmente la bevanda zuccherata gassata aumentavano di peso a un ritmo molto più veloce rispetto a quelli a cui venivano somministrati liquidi zuccherini piatti e, ovviamente, a quelli dissetati ad acqua di rubinetto.
Quando hanno prelevato campioni di sangue, hanno scoperto che i ratti che bevevano gassate avevano livelli molto più alti di grelina, un ormone stimolante dell'appetito, cosa che poteva spiegare l'aumento di peso. Il team inglese di "Trust Me I'm a Doctor", prodotto dalla BBC, ha ritenuto questo studio talmente interessante da proseguire su questa linea. E ha organizzato un esperimento simile, ma effettuato sugli uomini. Con l'aiuto del dott. James Brown della Aston University di Birmingham, hanno reclutato un gruppo di volontari sani. E hanno deciso di non dare ai volontari dettagli su che cosa realmente stessero cercando, affinché la consapevolezza non influenzasse in qualche modo il loro comportamento.
Hanno detto loro, semplicemente, che l'obiettivo era misurare l'impatto delle bevande zuccherate sull'appetito (il che era in parte vero). All'inizio dell'esperimento, i volontari sono arrivati al laboratorio dopo aver trascorso 10 ore senza cibo, per garantire che tutti iniziassero con livelli simili di grelina nel sangue. In seguito sono stati dati loro panini al formaggio identici, con le stesse calorie. Un'ora dopo aver mangiato il panino, a ciascun volontario è stata assegnata una delle diverse bevande analcoliche: zuccherata gassata, zuccherata ma "piatta", acqua frizzante o acqua liscia. Dieci minuti dopo, Brown ha prelevato i campioni di sangue per misurare i livelli di grelina dei volontari. Poi i volontari sono stati mandati via con un diario alimentare dove appuntare ogni cibo mangiato nelle ore successive al loro drink.
Nelle settimane successive sono tornati al laboratorio altre tre volte, per mangiare lo stesso panino al formaggio, subire un prelievo del sangue e bere un drink. Peraltro in volte diverse sono state date differenti bevande alle persone, seguendo il metodo del crossover, che permette di provare input ed effetti diversi sulle stesse persone (una volta raccolti i dati, è stato detto ai volontari il vero scopo dell'esperimento). Poi i volontari sono stati mandati via con un diario alimentare dove appuntare ogni cibo mangiato nelle ore successive al loro drink. Nelle settimane successive sono tornati al laboratorio altre tre volte, per mangiare lo stesso panino al formaggio, subire un prelievo del sangue e bere un drink. Peraltro in volte diverse sono state date differenti bevande alle persone, seguendo il metodo del crossover, che permette di provare input ed effetti diversi sulle stesse persone (una volta raccolti i dati, è stato detto ai volontari il vero scopo dell'esperimento).
Raccolti i dati, si è notato che i livelli di grelina erano circa del 50% più alti quando le persone bevevano bevande gassate. Quindi le bibite zuccherate frizzanti renderebbero più affamati rispetto a una bevanda con la stessa quantità di zuccheri, ma piatta. Il dato interessante è che l'aumento della grelina non è stato osservato solo dopo bevande gassate zuccherate: c'è stato un leggero effetto anche con l'acqua gassata. Le bevande addizionate di anidride carbonica, secondo lo studio, ha influenzato il comportamento a tavola dei nostri volontari. "Quelli a cui è toccata una bibita frizzante hanno mangiato in media 120 calorie in più dopo aver bevuto ed è un dato significativo" dice Brown. Quindi, in aggiunta alle 140 calorie contenute nella bevanda gassata, sembra che abbiano mangiato altre 120 calorie nel corso della giornata come risultato diretto della extra grelina stimolata con l'effervescenza.