Ragusa – “Così come avevamo previsto la scorsa settimana, la questione degli assembramenti nella fase 2 a Ragusa è molto seria. Tant’è che alcuni sindaci, compreso il nostro, hanno minacciato di chiudere tutto. Che cosa fare dunque? Come potere regolamentare, senza creare condizioni critiche, la voglia di libertà che sembra imperversare su tutto e su tutti dopo due mesi di lockdown?”. E’ l’associazione politico culturale Ragusa in Movimento a chiederselo evidenziando la necessità dell’attuazione efficace dei protocolli prestabiliti senza cui non sarebbe più possibile continuare a garantire l’apertura dei locali soprattutto quelli che sorgono in prossimità della movida.
“In assenza di un adeguato senso di responsabilità da parte di tutti – sottolinea il presidente dell’associazione, Mario Chiavola – sembra chiaro che il rischio è quello di andare incontro a chiusure forzate che sarebbero davvero una disdetta per quei locali che erano già stati costretti a serrare i battenti. Locali che dobbiamo pensare in tutti i modi a tutelare. Fare i conti con un altro lockdown è impensabile. Al di là dell’andamento dei contagi, che per il momento sembra essere meno preoccupante, è indispensabile, come raccomandano tutte le autorità sanitarie, non abbassare la guardia. Per cui invitiamo il sindaco di Ragusa, tra l’altro anche nella qualità di massima autorità sanitaria cittadina, ad adottare tutte le misure ritenute opportune per far sì che a partire dal prossimo fine settimana non si ripetano le scene di confusione e assembramento che abbiamo visto sui social e che abbiamo verificato di persona.
Occorrerà potenziare la campagna di sensibilizzazione, adottare misure sanzionatorie più stringenti, perché, purtroppo, abbiamo capito che senza le necessarie bacchettate non si va da nessuna parte. E’ alquanto triste quello che stiamo dicendo ma corrisponde alla realtà. Ci sono situazioni che meritano di essere approfondite e ci sarà una settimana di tempo per cercare di arrivare alla definizione del rispetto delle regole prima che possa accadere l’irreparabile”.