Ragusa – Non avevamo dubbi sul fatto che i consiglieri 5 stelle di Ragusa non avrebbero mollato la presa sulla questione della realizzazione della quarta vasca entrando però anche nel merito della mancanza dell’autorizzazione Aia, o meglio ancora sul fatto che per ben 21 mesi essa non è stata neppur richiesta. Scrive dunque il gruppo consiliare m5 (Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Antonio Tringali, Alessandro Antoci e Giovanni Gurrieri) facendo un po’ di cronistoria dell’intricata vicenda “nessun passaggio formale, nessuna lettera o sollecito, comunicazione o riunione presso il dipartimento regionale per 21 mesi.
Un’inerzia incredibile a credersi quella relativa al procedimento di rilascio dell’Aia per Cava dei modicani e in particolare per l’annesso impianto di Tmb. Questo, di fatto, quanto abbiamo appreso nelle ultime ore attraverso la risposta che il sindaco ha fornito alla nostra interrogazione. È infatti del marzo 2018 la conferenza dei servizi conclusiva per il rilascio dell’Aia e rispetto alla quale la Regione avrebbe dovuto emettere il relativo provvedimento. Da quanto leggiamo nella risposta alla nostra interrogazione, solo a dicembre 2019 (cioè vale a dire 21 mesi dopo la conferenza dei servizi conclusiva), si tiene una riunione ufficiale presso il dipartimento regionale e subito dopo (a gennaio 2020) il commissario del Libero consorzio ha poi firmato l'ultima ordinanza scaduta il 30 aprile scorso”.
Dopo aver ricordato che quella di Cava dei modicani e dell’impossibilità di trattare i rifiuti nel sito, con un aggravio dei costi sulle utenze, è una questione che sta particolarmente a cuore alla cittadinanza”, i consiglieri grillini proseguono “non ci risulta, tra l’altro che il sindaco, sempre pronto ad andare sui social per qualsiasi tipo di comunicazione, abbia mai relazionato su quanto discusso in tale riunione, né informato la città sullo stato dell’iter stesso, se non poi piangere sul latte versato definendo prima "incomprensibile" il parere negativo dell’Arpa all’emissione dell'ennesima ordinanza e poi derubricando ad una questione tecnica facilmente superabile con una nuova richiesta per il solo impianto di Tmb (e quindi avviando di fatto un nuovo iter autorizzativo)”. Concludendo, Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Antonio Tringali, Alessandro Antoci e Giovanni Gurrieri precisano “riteniamo, invece, fondamentale che si faccia chiarezza su questa storia.
Abbiamo, pertanto, presentato una ulteriore interrogazione per chiarire tutti gli aspetti di una vicenda paradossale. Si poteva e si doveva evitare lo stop dell’impianto di trattamento meccanico-biologico, il cui riavvio a più di 20 giorni dalla chiusura (30 aprile scorso n.d.r.) non appare né certo né imminente. A questo punto, però, vorremmo comunque avere notizie sull’istanza presentata il 4 maggio perché non vorremmo finisca nella stessa identica maniera, ovvero un’attesa di altri due anni. Altro che, come dice il sindaco, a breve riaprirà il Tmb”. (da.di.)