Chiaramonte Gulfi – La Cna di Chiaramonte Gulfi torna ad occuparsi della questione riguardante il bando emanato dall’amministrazione comunale con l’intento di sostenere le piccole e medie imprese piegate dalla crisi devastante determinata dall’emergenza sanitaria. E lo fa sotto un duplice profilo, di merito e di metodo. Come già sostenuto in precedenza, le riflessioni fatte dall’associazione di categoria sui provvedimenti messi a punto dal Comune evidenziano che misure del genere assumono una valenza positiva in contesti economici differenti da quello attuale nel quale i ricavi, per mesi interi, si sono pressoché azzerati e gli oneri della tassazione continuano a persistere, seppur dilazionati nel tempo.
Le indicazioni e i suggerimenti espressi dalla Cna costituiscono il frutto di una attenta analisi del fabbisogno reale ed immediato delle imprese, le quali stentano a ripartire pur in presenza di un credito che costituisce pur sempre un indebitamento rispetto al quale dover far fronte in futuro (il riferimento è ai contenuti del bando del Comune). È di tutta evidenza il fatto che, a seguito delle nuove condizioni nelle quali le imprese saranno costrette a operare, per le stesse non sarà scontata la sostenibilità economica di questo nuovo indebitamento. Ecco perché, pur apprezzando lo sforzo fin qui fatto dall’Amministrazione nel posticipare la scadenza dei tributi e nello stimolare gli investimenti (che in questo frangente potranno difficilmente essere realizzati), la Cna continua a ritenere che tutto ciò non risulti essere sufficiente e adeguato rispetto all'attuale fabbisogno immediato delle imprese. Sotto il profilo metodologico poi spiace dover precisare un concetto che dovrebbe essere ovvio: quando avanza le sue proposte, e ciò avviene quotidianamente e in tante occasioni a tutti i livelli, la Cna non è mai spinta dalla volontà di dettare l’agenda politica delle Amministrazioni.
L’associazione, invece, ritiene di assolvere al proprio ruolo naturale di rappresentanza ampiamente riconosciutole a livello nazionale, regionale e territoriale da tutti gli interlocutori, compresi quelli politici. Quindi le sollecitazioni della Cna vanno lette non come azioni di "disturbo politico", ma come un qualificato contributo che proviene dalle piccole e medie imprese del territorio. Fermo restando che la decisione finale sulle azioni politico-amministrative spetta all’Amministrazione che se ne assume per intero la responsabilità.