Roma, 29 mag. – Il lockdown imposto dell'epidemia di Covid-9 ha avuto un forte impatto sui malati di sclerosi multipla "costringendone molti a interrompere i percorsi di fisioterapia, riducendo la loro mobilità e autonomia funzionale". Lo riferisce Diego Centonze, professore ordinario di Neurologia presso l'università di Roma Tor Vergata e direttore dell'Unità di Neurologia presso l'Irccs Neuromed, che sottolinea però come "la possibilità di avere accesso a un trattamento farmacologico ha permesso ai pazienti di continuare almeno il trattamento della spasticità, sopperendo in parte ai loro disagi". "Ad oggi però – denuncia il neurologo – c'è ancora confusione sui diversi usi e formulazioni della cannabis in ambito terapeutico, alimentata anche dal fatto che ancora non si conoscono tutti i principi attivi contenuti nella pianta della cannabis sativa".
L'uso terapeutico dei cannabinoidi, che ha origini molto lontane e di cui recentemente si è tornato a parlare, è un campo sul quale la ricerca scientifica lavora da anni, anche in relazione alla sclerosi multipla, malattia che colpisce 122.000 pazienti in Italia. Ma quando si parla di trattamenti e opzioni disponibili per i pazienti c'è ancora molta confusione. La Giornata mondiale della Sclerosi multipla, che si celebra il 30 maggio in 70 paesi del mondo – si legge in una nota Almirall, azienda produttrice dell'unico farmaco approvato in Europa a base di due principi estratti da cloni di piante di cannabis – è l'occasione per fare il punto sul tema dell'uso terapeutico dei cannabinoidi, sul valore del farmaco e sulla differenza con le preparazioni galeniche.
Si parla infatti di Cannabis sativa quando si fa riferimento alla pianta mentre per cannabinoidi si intendono i principi che questa contiene. Questi principi sono in grado di esercitare i loro effetti interagendo con i ricettori specifici presenti sulla superficie delle cellule umane, esercitando così un'azione terapeutica su diverse sintomatologie e su cui la ricerca scientifica da anni è al lavoro per classificarne tutte le varie tipologie. "La distinzione che normalmente viene fatta – spiega ancora Centonze – è quella tra cannabinoidi naturali e sintetici. Tra quelli naturali rientrano sia i fitocannabinoidi, ovvero prodotti che contengono l'intera inflorescenza (o le resine o altre parti della pianta) della cannabis con tutti i suoi principi, sia i cannabinoidi per cui non viene utilizzata tutta la pianta, ma solo alcuni principi ben noti e selezionati. I cannabinoidi sintetici sono invece molecole identiche o simili a quelle contenute nella pianta di Cannabis sativa ma prodotte in laboratorio, non provenienti quindi dalla pianta", aggiunge.
"In questo panorama esiste poi una distinzione tra preparazioni galeniche (oli, resine, bustine da utilizzare in infusione, ecc.) e il farmaco", precisa la nota di Almirall, ricordando che "dal 2013 in Italia è disponibile Sativex*, farmaco in forma di spray, registrato a livello europeo a base di due principi attivi naturali: il Thc (delta-9-tetraidrocannaidinolo) e il Cbd (cannabidiolo). Indicato per il trattamento dei sintomi in pazienti affetti da sclerosi multipla con spasticità da moderata a grave, il farmaco, totalmente rimborsato dal Ssn – ricorda l'azienda – è stato utilizzato da oltre 10.000 pazienti in Italia. Inoltre, durante il lockdown, a supporto dei pazienti che ne fanno uso Almirall ha introdotto il servizio gratuito 'Sativex home delivery', per avere a casa il trattamento senza recarsi in ospedali, ambulatori e farmacie, informa ancora l'azienda, riferendo che "sono attualmente in corso altre ricerche scientifiche sull'utilizzo del farmaco e dei suoi principi attivi anche in altre patologie al fine di garantire in futuro un allargamento delle attuali indicazioni".