Ragusa – “Siamo sinceramente basiti per quanto accaduto a Punta Braccetto. Sembra che ci sia un cortocircuito nella gestione di certe problematiche che spingono chi non ha a cuore gli animali a gesti estremi. Si è verificato con la vicenda, tutta ancora da chiarire, della mucca che vagava per le vie di Ragusa. Ma, soprattutto, lascia senza parole l’episodio relativo alla volontaria di Alleanza popolare ecologica che ha trovato morto, davanti casa, a Punta Braccetto appunto, il cane randagio che accudiva da quattro anni. C’è una vera e propria emergenza, sul fronte animalista, che ci deve spingere ad interrogarci meglio su quali sono le scelte più urgenti da compiere”.
Così i consiglieri comunali del Pd di Ragusa, Mario Chiavola e Mario D’Asta, dopo l’assurdo episodio che, in queste ore, è finito su tutti i media locali e che evidenziano come il corpo del cane sia stato seviziato con una fiocina. “Sembra, stando alle denunce dell’associazione ecologista – affermano ancora i consiglieri del Pd – che tutto sia nato per questioni legate alla pesca illegale nel demanio forestale di Randello. Una denuncia forte quella della volontaria, a cui va tutta la nostra solidarietà, che avrebbe causato, indagini sono in corso, una reazione semplicemente, è proprio il caso di dirlo, bestiale.
Speriamo che chi indaga possa fare piena luce sull’episodio e che, soprattutto, i controlli possano effettivamente mettere in luce se la denuncia sulla pesca illegale ha dei fondamenti concreti. Se così fosse, e fino a prova contraria non abbiamo motivo per dubitare delle parole della volontaria, sarebbe un fatto molto grave su cui è necessario attuare degli interventi immediati. Non si può stare a guardare, non si può fare finta di niente rispetto a efferati casi del genere. Bisogna intervenire, e in maniera forte, per cercare di capire come stanno le cose. Noi del Pd ci siamo e ci saremo sempre soprattutto quando c’è chi non rispetta le regole e avversa chi tutela gli animali”.