Il Super Ecobonus al 110% per i lavori di efficientamento energetico, contenuto nel Decreto Rilancio, sembra offrire sulla carta delle buone opportunità sia per le imprese che per i cittadini. Il provvedimento, presentato con frasi d’impatto (“Ristrutturare senza spendere un euro”), ha creato grandi aspettative nell’opinione pubblica. Le cose stanno veramente così o si tratta solo di uno slogan efficace? Lo abbiamo chiesto a Justyna Szpulecka, imprenditrice polacca che da vent’anni vive in Italia ed è titolare di un’affermata azienda di serramenti con sedi a Catania e a Poznan.
Di recente ha pubblicato in ebook la guida Cinque errori che si fanno quando si acquistano nuovi infissi. «In questi giorni – spiega Justyna – stiamo ricevendo numerose richieste di informazione da parte di clienti interessati a usufruire del Super Ecobonus. Le norme (art. 119 e 121) contenute nel Titolo VI (Misure fiscali) del Decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 hanno sollevato un ampio dibattito interpretativo tra gli stessi operatori del settore. Solo il provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate, atteso nei prossimi giorni, potrà sciogliere tutti i dubbi e le incertezze. Detto ciò, possiamo fin d’ora fare un po’ di chiarezza e spiegare come funziona il Super Ecobonus, quali lavori sono ammessi, se la detrazione vale anche per le finestre e gli infissi, se spetta solo sulla prima casa o anche sulle seconda e, infine, qual è la differenza tra sconto in fattura e cessione del credito».
«Alcuni vantaggi – prosegue – sono più apparenti che reali. La maxi detrazione fiscale, infatti, si potrà ottenere solo in alcuni casi e a determinate condizioni. Vediamo quali». «I lavori di riqualificazione dovranno interessare i condomini, le case singole adibite ad abitazione principale e i complessi appartenenti agli Istituti autonomi case popolari (IACP). Sono escluse le seconde case (a meno che non facciano parte di un condominio), gli immobili delle imprese e gli uffici utilizzati per lo svolgimento della professione». «Gli interventi dovranno garantire l’incremento di almeno due classi energetiche, certificato mediante l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).
Sarà necessario eseguire almeno uno degli interventi obbligatori per poter ottenere la detrazione fiscale del 110% anche sugli interventi abbinabili. Sono obbligatori: a) l’isolamento termico delle superfici opache (copertura, pavimento o parete) per un tetto di spesa di 60 mila € su unità immobiliari singole o in condominio e su seconde case solo se in condominio; b) la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale autonomi con un impianto centralizzato, purché la classe di consumo sia pari o superiore ad A, per una spesa di 30 mila € e solo per le unità immobiliari in condominio; c) la sostituzione dell'impianto di climatizzazione invernale con un impianto a pompa di calore, fino a 30 mila € e solo per la prima casa». Questi interventi sono abbinabili alla sostituzione degli infissi, all’installazione di schermature solari e di impianti fotovoltaici, per una spesa massima di 30 mila €.
In realtà, il criterio necessario per rientrare nella maxi detrazione è l’incremento di due classi energetiche. Solo un termotecnico – dopo un’analisi dell’edificio – può fornire una risposta sugli interventi da eseguire per ottenere il doppio salto di classe energetica. Insomma, se voglio sostituire gli infissi con la detrazione del 110% dovrò accoppiare a questo intervento uno o più interventi obbligatori. Diversamente, la detrazione è riconosciuta nella misura del 50% della spesa e se ne può usufruire già ora. Viceversa, la detrazione del 110% riguarderà le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Il contribuente potrà applicare la detrazione direttamente nella dichiarazione dei redditi. Oppure, in alternativa, scegliere una delle seguenti ipotesi: lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Lo sconto in fattura è una somma che corrisponde alla detrazione spettante, scalata direttamente sul corrispettivo dovuto al fornitore, il quale recupererà la somma scontandola sulle tasse o cederà il credito a un Istituto bancario o a un’Assicurazione in cambio di liquidità immediata. Questa possibilità è ammessa anche per i singoli contribuenti. Non è ancora chiaro se riguarderà tutti i contribuenti o soltanto quelli con redditi bassi (No tax area), per i quali lo sconto sulle tasse non avrebbe effetto. In ogni caso, su questi punti bisognerà aspettare di capire come reagiranno le banche».