Roma – Dopo due mesi di lockdown e i primi allentamenti delle misure restrittive, l'Italia entra ufficialmente nella sua nuova fase. Da oggi, infatti, sarà di nuovo possibile spostarsi da una regione all'altra per qualsiasi motivo e non sarà più necessaria un'autocertificazione e validi motivi per farlo. Oltre al distanziamento sociale, anche dopo il 3 giugno, sarà sempre necessario indossare la mascherina nei luoghi pubblici come negozi, parrucchieri e su tutti i mezzi pubblici, in aereo e sul treno. Non cambia nulla, dunque, dal punto di vista del divieto di abbracciarsi, abbracciarsi se non si appartiene allo stesso nucleo familiare e se non si è congiunti e per quanto riguarda le regole igieniche (come ad esempio lavarsi bene e spesso le mani).
Gli assembramenti restano vietati e dove per entrare veniva misurata la temperatura sarà ancora così. Cambiano le regole anche per quanto riguarda i viaggi all'estero. Per gli italiani che progettano le ferie o dei periodi fuori dai confini nazionali, c'è la possibilità di viaggiare in una serie di Paesi che apriranno le frontiere. La Francia, in particolare, dal 15 giugno eliminerà i controlli e richiederà solo un'autocertificazione. La Spagna cancellerà dall'1 luglio la quarantena obbligatoria per tutti i viaggiatori. Già nei prossimi giorni dovrebbero riprendere collegamenti aerei con le mete più gettonate per le vacanze estive. Nella penisola iberica sta per riaccendersi anche la macchina turistica del Portogallo, che a metà luglio dovrebbe essere in grado di garantire un'ampia offerta alberghiera.
Discorso a parte per la Grecia. Con una nota pubblicata dall'ambasciata, il Paese ha chiarito lunedì scorso le linee guida indicando termini e condizioni per la 'riapertura' a visitatori stranieri, compresi i turisti provenienti dall'Italia. Le condizioni non sono le stesse per tutte le regioni di provenienza. I turisti in arrivo da Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto saranno sottoposti a un test al momento del loro arrivo. La fase 1 predisposta dalla Grecia prevede che "fino al 15 giugno i voli internazionali sono ammessi solo all'aeroporto di Atene. A tutti i visitatori all’arrivo sarà effettuato un test e dovranno trascorrere la notte in un albergo designato. Se il test è negativo, il passeggero si mette in auto-quarantena per 7 giorni.
Se il test è positivo, il passeggero viene messo in quarantena sotto controllo per 14 giorni". La "Fase 2- fase ponte" va dal 15 giugno al 30 giugno. In questo periodo "i voli internazionali sono ammessi negli aeroporti di Atene e Salonicco. Se il viaggio è stato effettuato da un aeroporto non presente nell'elenco delle aree colpite di EASA, i passeggeri sono soggetti a test casuali solo all'arrivo". "Se il viaggio è stato effettuato da uno degli aeroporti dell'elenco delle aree colpite di EASA, i passeggeri verranno sottoposti a test all'arrivo. È richiesto il soggiorno di una notte in un albergo designato. Se il test è negativo, il passeggero si mette in auto-quarantena per 7 giorni. Se il test è positivo, il passeggero viene messo in quarantena sotto controllo per 14 giorni". La fase 3 si apre il primo luglio. "I voli internazionali sono ammessi in tutti gli aeroporti di Grecia.
I visitatori sono soggetti a test casuali all'arrivo. Ulteriori restrizioni relative ad alcuni paesi saranno annunciate in un secondo momento. Inoltre: gli arrivi alle frontiere terrestri dall'Albania, dalla Macedonia del Nord e dalla Bulgaria saranno consentiti a partire dal 15 giugno. I visitatori saranno soggetti a test casuali all'arrivo". Riapre agli italiani anche la Croazia, che chiederà ai turisti di raggiungere il paese con una prenotazione formalizzata. Stessa strategia in sostanza adottata dalla Slovenia. L'Austria, invece, dal 15 giugno consentirà la libera circolazione senza alcun controllo alle frontiere con Germania, Svizzera e Liechtenstein. Ancora da definire la situazione con l'Italia. Al momento, in attesa di eventuali novità, semaforo rosso ai turisti italiani da Finlandia. Germania, Danimarca, Malta, Belgio, Polonia, Romania, Ungheria, Norvegia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Bosnia, Polonia, Montenegro, Ucraina e Russia.