Ragusa – Che cosa fare per l’estate 2020? Sarà più corta? Ci saranno vacanze da reinventare? L’indagine di Confcommercio-Confturismo con Swg fornisce alcune indicazioni che è possibile adattare anche alla provincia di Ragusa. “I viaggi, intanto – sottolinea il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – saranno brevi, cresce la voglia di mare e attraggono meno le città d’arte, questo almeno stando alla ricerca condotta. Da cui emerge, tra l’altro, che, rispetto ad aprile, e questo è un dato positivo, sale, dal 19 al 48%, la quota di ragusani che pensa di fare le valigie nei mesi tra giugno e agosto. Inutile sottolineare che lo scorso anno, nello stesso periodo, erano stati almeno il 70%.
Vuol dire, comunque, che in molti sono impossibilitati a partire a causa del lavoro, una percentuale minima, e per la mancanza, la misura maggiore, di fondi adeguati da spendere lungo questa direzione. Insomma, c’è una sorta di paura per il futuro che blocca un po’ tutti e, naturalmente, continua a causare danni su danni alle imprese del settore”. Aggiunge il presidente di Federalberghi Ragusa, Rosario Dibennardo: “Dalla stessa indagine emerge che sale anche la scelta della destinazione per il 49% di chi ha dichiarato che farà vacanza anche se siamo ancora sotto la quota del 61% che era quella registrata lo scorso anno. Inoltre, sono 35 su 100 ad affermare che, comunque, faranno viaggi brevi, con 2 o 3 pernottamenti al massimo.
Da registrare, altresì, un incremento dell’attrattività delle mete in spazi aperti, come possono essere le montagne, che, nel nostro territorio, si attesta al 18% contro il 7% del mese di maggio 2019. Una situazione disastrosa per le imprese del settore che hanno fatto registrare un calo impressionante del fatturato e che, se non potranno contare su un minimo di ripartenza, sulla movimentazione dei visitatori, anche espressione del turismo locale, saranno costretti a issare bandiera bianca e a chiudere in via definitiva le attività”. Il presidente Manenti conclude: “Non è possibile, ancora oggi, confrontarsi con questa situazione a dir poco disastrosa.
Ci auguriamo che dal governo nazionale possano arrivare segnali specifici a cominciare da quella liquidità che come associazione di categoria chiediamo da più settimane e senza la quale è impossibile potere garantire il futuro di attività ricettive che non lavorano ormai da mesi e che non sanno a che santo votarsi per potersi affidare a un minimo di ripartenza”.