Roma, 5 giu. – Farmacisti più specializzati, in particolare per dare risposte ai pazienti con malattie tumorali, ai quali offrire, ove possibile, anche spazi di privacy per consentire un rapporto più confidenziale. Delinea così il possibile ruolo delle farmacie nell'assistenza ai pazienti oncologici Vittorio Contarina, vicepresidente Federfarma, intervenuto oggi alla presentazione, in videoconferenza, di 'OncoCare – Networking in oncologia', documento edito da Edra in collaborazione con Sandoz e Novartis, che raccoglie gli interventi di esperti di diversa estrazione mirati a delineare un identikit del 'farmacista oncologico', più formato per dare risposte agli utenti che convivono con un tumore.
Offrire ai pazienti oncologici spazi dedicati, ha spiegato Contarina "è una scelta da favorire perchè può migliorare ancora di più l'empatia che si crea con il paziente oncologico che, il più delle volte, tende a confidarsi più con il farmacista che con il medico". Contarina rileva anche "la volontà del farmacista di specializzarsi sempre di più in questo settore. Noi farmacisti ci sentiamo parte del percorso dei malati oncologici che oggi sono sempre di più cronici e che, quindi, noi incontriamo sempre di più ". I farmacisti, ha ricordato, Francesco De Lorenzo presidente dell'Associazione italiana malati di cancro (Aimac), "hanno un ruolo importante. Sono quelli più i più vicini al malato quando affronta la terapia e nella gestione dei disturbi correlati".
La formazione di questi professionisti, quindi, "ha un grande valore aggiunto – ha precisato Giordano Beretta presidente dell'Associazione di oncologia medica (Aiom) – in particolare nelle farmacie rurali. Ci sono piccoli comuni dove il medico c'è una volta alla settimana, la farmacia c'è sempre".