Ragusa – A conclusione dell’anno scolastico, e con l’approvazione alla Camera che ha definitivamente convertito in legge il decreto che disciplina gli Esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione, la valutazione finale degli alunni, la conclusione dell'anno scolastico 2019/2020 e l'avvio del 2020/2021, le procedure concorsuali straordinarie per la Scuola secondaria di I e II grado, la segretaria generale della FLC CGIL di Ragusa, Graziella Perticone, illustra una sua riflessione su temi di grande attualità. “Oggi si sono concluse le lezioni di un anno scolastico che passerà alla storia: la scuola è entrata nelle case delle famiglie italiane che, vista la situazione creata dal Lockdown, ha partecipato alle attività didattiche dei propri figli.
Personale scolastico, alunni, dirigenti impegnati a escogitare nuove metodologie di didattica, di apprendimento e nuovi sacrifici. Sicuramente per tutti è stato un anno stressante e non facile: dai piccoli studenti della scuola dell’infanzia e maturandi, dalla matricola universitaria al laureando e anche per le famiglie impegnate a mantenere questo rapporto fondamentale con le Istituzioni scolastiche. Un anno che ha stravolto le abitudini, le relazioni sociali e che purtroppo sembra ancora non essere risolvibile nemmeno nel prossimo anno scolastico. Il Decreto scuola, appena approvato, non risolve assolutamente le gravi difficoltà che vive il sistema scolastico anche nella nostra provincia. Il Ministero dell’Istruzione negli ultimi mesi ha più volte dichiarato la conferma degli organici, sia dei docenti che degli Ata, ma questo non ha trovato conferma nell’attuazione degli stessi: in provincia ci saranno 41 docenti perdenti posto nella scuola secondaria di II grado, 18 nella scuola di I grado.
Questi numeri, ulteriormente aggravati da tagli del personale ata, rappresentano i tagli avvenuti in organico di parecchie classi e quindi la presenza, in molti casi, di sovraffollamento e di classi pollaio. La scuola italiana, a maggior ragione ora, ha bisogno di investimenti non solo per la riapertura in presenza a settembre nella massima sicurezza, ma per rimettere la scuola al centro delle priorità del Paese. Il Decreto scuola appena approvato definisce alcune novità per il reclutamento del personale docente già in possesso di tre annualità di servizio nella scuola statale: è stata modificata la prova d’esame che, anziché essere svolta attraverso un test a risposta multipla, avrà una prova scritta. Il bando, già pubblicato a fine aprile, sarà rimodulato secondo le nuove disposizioni. Questo provocherà un rallentamento nelle assunzioni e quindi il nuovo anno, anche nella nostra provincia, sarà ancora “precario” per molti docenti.
Saranno riaperte le graduatorie d’istituto di II e III fascia e saranno provincializzate, in modo da poter garantire un più equo sistema di assegnazione degli incarichi. Quello che più preoccupa è comunque il rientro in classe a settembre: le continue proposte da parte del Ministero si scontrano con la situazione delle strutture del nostro territorio. Molte delle nostre istituzioni scolastiche sono ospitate in aule adattate, con spazi ridotti che non permettono un distanziamento tale da garantire la sicurezza. L’ultima proposta, il distanziamento tramite plexiglass, lascia molto perplessi chi, nelle classi, ci lavora: un distanziamento di questo tipo sembra inattuabile soprattutto in classi di istituti comprensivi dove l’età degli alunni non permetterebbe di poter svolgere serenamente le lezioni. L’aspetto positivo, inserito nel Decreto, riguarda invece l’inclusione scolastica: è stato approvato, solo per il corrente anno scolastico, la possibilità, per gli alunni diversamente abili, di poter rifrequentare l’anno in corso.
Infatti, su richiesta del Consiglio di classe e del Gruppo di lavoro per l’inclusione, l’alunno che in questo anno è stato gravemente danneggiato per la situazione in atto, può essere riscritto ed avrà quindi la possibilità di poter continuare il percorso intrapreso in presenza. Non essendo state accolte le richieste da parte delle sigle sindacali del comparto scuola, come l’aumento degli organici, sdoppiamento delle classi, la garanzia del rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con disabilità, la revisione almeno nella presente emergenza i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, nonché provvedere alla messa in sicurezza degli edifici, la scuola sciopererà lunedì 8 giugno. A Ragusa si terrà un flash mob in Piazza Poste, con la presenza di tutte le sigle sindacali, per riportare al centro del dibattito politico la scuola che forma i nostri figli e tutta la società.”