Assisi, 8 giu. – L'indagine è scattata a gennaio scorso quando gli agenti del Commissariato Assisi venivano allertati da un referto medico rilasciato dal locale presidio sanitario a una 66enne del posto alla quale, in seguito a un'aggressione, venivano diagnosticati vari traumi. Solo a quel punto la donna, contattata dagli agenti, ha raccontato una storia fatta di atti persecutori fatti dalla vicina di casa, tra l'altro propria parente, una 72enne anche lei del posto e incensurata. Il rapporto conflittuale durava da tempo, scandito da atteggiamenti provocatori, molesti e insulti da parte della più grande.
La vittima spaventata, temendo ripercussioni ulteriori, non aveva mai reagito e, per il timore che potesse capitarle qualcosa di ben più grave, era stata costretta a modificare le proprie abitudini di vita uscendo di casa il meno possibile e, quando necessario, a farsi accompagnare sempre dal proprio marito. Il giorno dell'aggressione la vittima, al ritorno in auto in casa propria, ha trovato davanti alla porta la donna che, in preda a un attacco di ira, l'ka aggredita colpendola al volto con un secchio pieno di cenere procurandole così delle lesioni al viso. Dai successivi accertamenti è emerso inoltre che già una settimana prima la donna, infastidita dal rumore del trapano utilizzato dai vicini per effettuare dei lavori in garage, era scesa dalla propria abitazione e con un forcone in mano aveva colpito con violenza la porta del garage ripetutamente, danneggiandola.
In casa della 72enne sono stati trovati, nascosti dietro la porta della camera da letto e all'interno dell'armadio, un forcone e un'accetta poi sequestrati. Dopo l'aggressione di gennaio scorso, la donna aveva infatti continuato con gli atti persecutori nei confronti dei vicini. E' stata denunciata per lesioni personali e atti persecutori.