Ragusa – Vietata dal sindaco Cassì, con apposita ordinanza, “a chiunque la sperimentazione o installazione del 5G sul territorio del Comune di Ragusa in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International Agency for Research on Cancer, applicando il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea, prendendo in riferimento i dati scientifici più aggiornati, indipendenti da legami con l’industria e già disponibili, sugli effetti delle radiofrequenze, estremamente pericolose per la salute dell’uomo”. Questo il succo di un comunicato ufficiale di Palazzo dell’Aquila che interviene su una questione molto dibattutta, a maggior ragione, seppur con parecchie fake news, in questo periodo di pandemia.
La nota del Comune specifica inoltre che “le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi alle decine di migliaia di Stazioni Radio Base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2G, 3G, 4G oltre alle migliaia di ripetitori Wi-Fi attivi”. La decisione del primo cittadino del capoluogo trova legittimazione nella fattispecie che “spetta al sindaco nella sua veste di ufficiale di Governo e massima autorità sanitaria locale in ossequio all’art.32 della Costituzione ed al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e dall’art.3-ter del D.L.vo n. 152 /20009 al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibili per i cittadini, di adottare le migliori tecnologie disponibili e di assumere ogni misura e cautela volte a ridurre significativamente e, ove possibile, eliminare l’inquinamento elettromagnetico, le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione”.
Il sindaco Peppe Cassì ha voluto anche rilasciare una sua dichiarazione: “né preoccupazioni infondate, né superficialità, questa è la linea che abbiamo scelto a proposito del 5G, su cui sempre più spesso ricevo richieste di chiarimenti da parte di cittadini. Ho sottoscritto infatti un’ordinanza che vieta la sperimentazione e quindi l’installazione nel territorio comunale di Ragusa di strumenti atti alla diffusione di queste radiofrequenze. Se è vero che su questo tema circolano le più assurde e infondate teorie complottiste, altrettanto vero è che il documento pubblicato nel 2019 dal Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti della Commissione Europea afferma che “il 5g lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche”. Possibilità, non certezze, ma che comunque a Ragusa non potranno verificarsi.
E’ una decisione presa applicando il principio di precauzione sancito dall’Unione Europea, in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International Agency for Research on Cancer. Quando avremo un quadro scientifico più aggiornato, potremo tornare a parlarne”. E la decisione del sindaco riceve l’approvazione e la soddisfazione dei consiglieri comunali del partito democratico, Mario Chiavola e Mario D’Asta che affermano “bene ha fatto il sindaco ad accogliere le nostre richieste”. Poi ricordano che “lo scorso 11 aprile avevamo presentato una interrogazione consiliare a risposta scritta per chiedere al sindaco di adottare un provvedimento del genere che dicesse no, dunque, alle sperimentazioni con impianti 5G. Un provvedimento che, adesso, il primo cittadino ha adottato facendo sue le nostre preoccupazioni sulla necessità di salvaguardare la salute pubblica rispetto a un eventuale inquinamento elettromagnetico e alle emissioni prodotte dallo stesso, con i conseguenti rischi per la salute della popolazione.
Quando abbiamo presentato l’interrogazione abbiamo precisato un aspetto e cioè che non esistono dati, al momento, che ci permettono di escludere o confermare se questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno. Ecco perché, in mancanza di studi scientifici che comprovino la non pericolosità per la salute umana e per l’ambiente delle microonde e delle radiofrequenze dei sistemi di quinta comunicazione, riteniamo sia stato opportuno dire no a qualsiasi tipo di sperimentazione a tal proposito. E’ indispensabile usare la massima cautela e prudenza, basata, tra l’altro, sugli allarmi lanciati dal mondo scientifico. Meglio attendere, dunque, che possano essere diffusi gli approfondimenti necessari e che, in maniera evidente, sia escluso ogni potenziale rischio per la salute umana”.
E, per dovere e correttezza di cronaca, ricordiamo che sulla vicenda degi impianti 5G era intervenuto, sempre in aprile, il consigliere di Ragusa prossima, Gianni Iurato, chiedendo in una interrogazione di “deliberare, come Giunta municipale (e perché no eventualmente come Consiglio comunale se competente), una moratoria che impedisca la sperimentazione della tecnologia 5G su tutto il territorio comunale”. (da.di.)