Roma – Anno record, il 2019, per quanto riguarda la raccolta differenziata e il riciclo del vetro in Italia, tanto che abbiamo superato gli obiettivi al 2030. Lo rileva il rapporto annuale curato da Coreve – Consorzio Recupero Vetro: prima dell'emergenza da Covid 19, gli italiani hanno incrementato significativamente sia il consumo di imballaggi in vetro, che la successiva raccolta ed il loro riciclo a fine vita. In pratica, hanno migliorato le loro performance in materia di sostenibilità e salvaguardia delle risorse, sia dal punto di vista economico che ambientale.
Il primo segnale positivo è rappresentato dalla quantità di rifiuti d'imballaggio in vetro recuperati dopo il consumo, grazie alla raccolta differenziata urbana: nel 2019 gli italiani hanno separato 2.336.000 tonnellate di rifiuti d'imballaggio in vetro, il 6,7% in più rispetto all'anno precedente. Dopo anni in cui i tassi di crescita maggiormente significativi si sono registrati nel Sud del Paese, impegnato in un'operazione di allineamento con il resto d'Italia, questa volta a guidare la classifica è il Centro con un incremento dell'11,3% sul 2018: 432mila tonnellate di rottame di vetro raccolto, 44.169 in più rispetto all'anno precedente. Rimane molto positiva anche la crescita del Mezzogiorno, con 630mila tonnellate di materiale raccolto e un incremento dell'11% pari a 62.302 tonnellate in più del 2018.
In termini assoluti il Nord del Paese, che aumenta la propria raccolta di 40.528 tonnellate, pari a un +3,3%, continua a guidare il Paese raggiungendo quota 1 milione e 271mila tonnellate di materiale proveniente dalla raccolta differenziata. Ma, se sul fronte della quantità raccolta tutti gli indicatori sono positivi, sul versante della qualità emergono molte ombre. Con il costante aumento delle tonnellate recuperate, in concomitanza con la diffusione di sistemi porta a porta, negli ultimi anni la qualità è infatti costantemente peggiorata.
I datti relativi ai comportamenti individuali degli italiani ricalcano ovviamente l'andamento delle quantità raccolte. L'incremento maggiore in termini di raccolta pro capite si registra nelle regioni del Centro, dove nel 2019 ogni abitante ha differenziato in media 36,2 kg di imballaggi di vetro dopo il consumo, 3,8 kg in più rispetto all'anno prima. Seguono a ruota i cittadini del Mezzogiorno che passano da una raccolta annua pro capite di 27,4 kg nel 2018 a 30,6 kg nell'anno successivo. Mentre al Nord, dove la raccolta differenziata è consolidata, sono stati raccolti in media 45,8 kg di, 1,4 kg in più rispetto al 2018. Complessivamente, i cittadini italiani sono passati da una raccolta pro capite di 36,2 kg nel 2018 ai 38,7 kg del 2019.
Nel 2019 il tasso di riciclo degli imballaggi di vetro ha superato il 77%, con un balzo in avanti significativo rispetto al 73,4% dell'anno precedente. Considerando che le direttive europee in corso di recepimento del pacchetto economia circolare prevedono un obiettivo di riciclo del 70% al 2025 e del 75% al 2030, c'è di che essere soddisfatti.
Un risultato eccellente determinato dall'impennata della quantità raccolta ma soprattutto dall'aumento dell'efficienza degli impianti di trattamento che, grazie ad investimenti nell'innovazione tecnologica, hanno contenuto la produzione di scarti (11,4%) rispetto all'anno precedente (13,2%).
Tali scarti misurano il vetro perso tra la raccolta e il riciclo. Le quantità riciclate, 2.069.407 di tonnellate, registrano infatti un 9,8% in più rispetto al 2018, un tasso di crescita più alto sia delle quantità raccolte che degli imballaggi in vetro immessi al consumo, 2.677.830 di tonnellate (+4,2%).
“Gli italiani sono tra i cittadini più virtuosi d'Europa per quanto riguarda la raccolta differenziata del vetro e i dati contenuti nel nostro rapporto annuale lo confermano – afferma Gianni Scotti, presidente di Coreve – Il riciclo del vetro, da sempre modello esemplare di economia circolare, evolve costantemente anche dal punto di vista delle tecnologie impiegate e questo ci permette di incrementare le nostre performance".
"Basti pensare che in Italia, e solo in Italia, siamo in grado di utilizzare persino la sabbia di vetro, derivante dal recupero secondario degli scarti di processo, prodotti negli impianti di trattamento, come la frazione fine e gli scarti vetrosi derivanti dalla selezione degli inquinanti presenti nella raccolta, come la ceramica".
Nel 2019, sottolinea Scotti, "abbiamo recuperato 339mila tonnellate di questo materiale, che negli altri Paesi è normalmente smaltito in discarica, riuscendo così a compensare parzialmente gli errori che ancora troppo spesso i cittadini commettono nel momento in cui conferiscono il materiale nei contenitori dedicati al vetro".