Castelvetrano, 11 giugno 2020 – É un momento delicato per il mondo del lavoro, soprattutto per i titolari delle aziende che nella fase di riapertura dovranno effettuare delle valutazioni oculate e operare delle scelte per far fronte all'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19. L'argomento all'ordine del giorno in queste realtà imprenditoriali riguarda proprio gli adempimenti e le responsabilità del datore di lavoro per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e proteggerli dal rischio contagio. Ma cosa deve fare il datore di lavoro per contrastare la diffusione del Covid nella sua azienda?
La risposta si rifà ai principi del Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro, ovvero il D.Lgs 9 aprile 2008 n°81, che impone al datore di lavoro di effettuare l'individuazione, l'analisi e la valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza presenti sul luogo di lavoro e, conseguentemente, di individuare le misure correttive atte ad eliminare o ridurre al minimo tali rischi. Il contagio da COVID-19, configurandosi come rischio biologico, non fa differenza.
Il Governo, per “coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative” ha reso pubblico il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure anti-contagio negli ambienti di lavoro, con lo scopo di fornire indicazioni importanti sia sul piano igienico-sanitario che su quello organizzativo, la cui mancata attuazione pregiudicherà la possibilità di proseguire l'attività lavorativa, sfociando in una sospensione che durerà fino al ripristino dei livelli adeguati di sicurezza. Le indicazioni del protocollo riguardano, nello specifico: 1. Informazione, 2. Modalità di ingresso in azienda, 3. Modalità di accesso dei fornitori esterni, 4. Pulizia e sanificazione in azienda,5. Precauzioni igieniche personali