Roma – Il Governo ha approvato il Family Act. Tra le misure introdotte dal provvedimento c’è l’assegno mensile che verrà corrisposto dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del diciottesimo anno di età di ciascun figlio, ad eccezione della figlia o del figlio disabile per il quale non sussistono limiti di età, tramite una somma di denaro o mediante il riconoscimento di un credito d'imposta, da utilizzare in compensazione. Nel caso di figli successivi al primo, l’assegno subirà una maggiorazione del 20%, così anche nel caso di figlia o figlio disabile. E' attribuito indistintamente in una quota base a tutti nuclei familiari con uno o più figli, cui viene aggiunta una quota variabile determinata per scaglioni dall'indicatore Isee.
Per varare l'assegno universale, governo e parlamento abrogheranno tutte le attuali prestazioni per la famiglia: circa 16 miliardi tra detrazioni, assegni e bonus. “ Un sogno grande nato alla Leopolda. Il primo piano integrato per le politiche familiari nel nostro Paese. L'Italia riparte dalle famiglie" afferma in un video pubblicato su Twitter la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, che ha fortemente voluto il disegno di legge. Il 'Family act' prevede anche un contributo a copertura delle rette di asili nido e scuole materne, fino al 100% e un assegno di natalità.
Per quanto riguarda i congedi parentali, si stabilisce un periodo minimo non inferiore ai due mesi di congedo parentale non cedibile all'altro genitore per ciascun figlio, un periodo di congedo obbligatorio non inferiore a 10 giorni lavorativi per il padre lavoratore nei primi mesi di nascita del figlio e che il diritto al congedo sia concesso a prescindere dallo stato civile o di famiglia del genitore lavoratore.
Previsto un permesso retribuito, di almeno 5 ore nell'arco di un anno scolastico, per i colloqui con i professori dei figli, nonchè l'introduzione di modalità flessibili nella gestione di congedi, compatibilmente con le esigenze del datore di lavoro e nell'ambito della relativa competenza, con le forme stabilite dalla contrattazione collettiva applicata al settore.