Roma, 13 giu. – Metalmeccanici in piazza il 25 giugno prossimo in rappresentanza della crisi dell'industria italiana e di quelle 100 vertenze ancora aperte. A proclamare la manifestazione che porterà a Roma, in Piazza del Popolo, le tute blu di quei settori maggiormente colpiti dal post Covid 19, dalla siderurgia all'automotive fino all'elettrodomestico e all'avionica civile ma anche le tantissime piccole e medie imprese che ne alimentano l'indotto, sono Fim, Fiom e Uilm che invocano "una nuova visione" industriale. "Il governo utilizzi le risorse nazionali ed europee per realizzare un reale 'green new deal' investendo nei settori strategici dell'industria dalla siderurgia alla mobilità, dall'elettrodomestico all'informatica, dalla cantieristica alla microelettronica fino alle macchine utensili ed al medicale. Serve un piano straordinario per l'occupazione e l'ambientalizzazione dei luoghi di lavoro e dei prodotti siano essi merci o servizi", dicono all'unisono rassicurando comunque sul pieno rispetto della sicurezza e delle regole di distanziamento sociale nel corso della manifestazione.
L'emergenza Covid-19, si legge ancora nella nota di Fim, Fiom e Uilm, ha colpito duramente e "lasciato segni indelebili nella società e nell'economia sia a livello mondiale che a livello italiano" ma ha mostrato anche "la fragilità di una società che ora deve mettere al centro la vita e la salute delle persone e la compatibilità ambientale come nuova visione del futuro, investendo nel lavoro che innova per migliorare la società", spiegano. Una "nuova visione" dunque, ripetono i sindacati, che metta al centro il lavoro e l'ambiente al fine di resistere meglio agli shock esterni "a cui non possono sottrarsi il sistema delle imprese ed il governo". Serve cioè creare le basi per una "ripartenza verso una nuova direzione", dicono respingendo "qualsiasi tentativo di mettere in discussione la contrattazione come strumento di tutela generale dei lavoratori". Ma non solo.
Serve anche, elencano, "il blocco dei licenziamenti con ammortizzatori sociali più efficaci con cui garantire una continuità di copertura attraverso la contrattazione e la formazione; la realizzazione di un Contratto collettivo nazionale di lavoro; un confronto istituzionale sui settori principali per un piano di investimenti pubblici condizionati all'innovazione e occupazione stabile; la garanzia della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso comitati, applicando i protocolli e investendo nell'Inail e nella medicina del lavoro; la realizzazione di una contrattazione per quel che riguarda lo smart working; e infine stessi diritti e stessi salari a parità di lavoro".
Ma Fim, Fiom e Uilm rinnovano anche la sollecitazione a non abbassare la guardia sulla sicurezza: "L'emergenza sanitaria vede attualmente ridursi il numero di contagi e di decessi ma è necessario continuare a investire nella prevenzione e tutela per impedire recrudescenze del contagio nei prossimi mesi. È quindi inaccettabile la mancanza di un piano nazionale pubblico sanitario di prevenzione, con test e tamponi, e di seri interventi per la mobilità sicura", sottolineano i sindacati.