Ragusa – “Ci vuole un atto politico vero e proprio, di grande coraggio. I ragusani hanno eletto Cassì anche per questo. Non per gestire i fondi di Stato e Regione, cosa tutto sommato abbastanza ordinaria. Cassì dimostri di avere compreso la gravità della situazione e dia un segnale all’economia cittadina”. Con questa esortazione piuttosto critica, i due consiglieri del Pd di Ragusa, Mario Chiavola e Mario D’Asta prendono atto che “ancora nessun aiuto diretto alle imprese della città di Ragusa rimaste chiuse per decreto, è arrivato dall’amministrazione comunale, mentre altri comuni iblei hanno adottato provvedimenti specifici”.
I due consiglieri democratici osservano “ancora oggi attendiamo un atto di politica vera e concreta, e non la semplice gestione degli aiuti di Stato e Regione, da parte del Comune di Ragusa. E la nostra diventa una richiesta ancora più pressante dopo avere appurato che altri enti locali territoriali dell’area iblea, sicuramente in condizioni economiche non floride come l’ente di palazzo dell’Aquila, hanno deciso di adottare provvedimenti specifici per l’assegnazione di sostegni economici alle attività produttive. E’ proprio quello che la Giunta municipale di Ragusa non ha ritenuto opportuno fare, quello che chiedevamo con forza e che nessuno si è assunto la responsabilità di attuare”.
Dopo aver preso atto che “nel recente passato, e in più di una occasione, abbiamo sollecitato l’esecutivo cittadino ad adottare iniziative concrete per aiutare le attività di impresa penalizzate dalla pandemia da Covid-19 e che alle nostre richieste è stato risposto picche e, anzi, ci sono state illustrate tutta una serie di iniziative proiettate a breve e a media scadenza che sicuramente avranno un senso anche queste, ma alle imprese l’aiuto serve adesso, subito”, Chiavola e D’Asta ricordano che “ogni giorno che passa è un rischio, un altro passo verso la chiusura definitiva di attività la cui assenza si noterà, e parecchio, nel substrato sociale della nostra città”. E’ poi la volta, per i due esponenti del Pd, di ricordare che “in alcuni Comuni iblei, ad esempio, si è deciso di assegnare da 400 a 500 euro a strutture ricettive, a ludoteche, a scuole dell’infanzia paritarie, ad attività di noleggio con conducente, ad associazioni sportive e perfino alle scuole di ballo.
Stiamo parlando di impegni economici considerevoli e che però sono indispensabili per fare in modo che gli aiuti arrivino a destinazione nella maniera più opportuna”. E concludendo ribadiscono “ma perché il sindaco e l’assessore allo Sviluppo economico non battono un colpo? Cosa stiamo aspettando? L’emergenza è qui, adesso, non è più rinviabile una decisione del genere. Occorre mettere mano, con la concertazione delle associazioni di categoria, ai fondi dell’ente e predisporre delle misure di sostegno adeguato. Tutto il resto, quando arriverà, se arriverà, non farà più in tempo a supportare le attuali necessità delle attività d’impresa presenti sul nostro territorio comunale”. (da.di.)