Roma – Il Bonus da 1.000 euro a 2.000 euo a fondo perduto per le piccole e medie imprese inserito nel decreto di Rilancio potrà essere richiesto da oggi 15 giugno. Il bonus parte da 1.000 euro per le persone fisiche e arriva fino a 2.000 euro per le società danneggiate dal lockdown per l’emergenza coronavirus.L'Agenzia delle Entrate li dovrebbe erogare entro meno di due settimane sul conto corrente dei richiedenti che rientrano nei parametri. Ma a chi spetta il bonus e chi può farne domanda da oggi? Il bonus o contributo a fondo perduto può essere richiesto da imprese, partite Iva o dai titolari di reddito agrario, a patto che siano in attività alla data di presentazione dell’istanza per l’ottenimento del contributo.
La domanda può essere presentata fino al 13 agosto, ultimo giorno di scadenza. Ma come si fa in concreto la domanda per il contributo a fondo perduto? L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato il modello e le istruzioni per la presentazione delle domande in via telematica, oltre a una circolare che chiarisce alcuni punti. La domanda va presentata solo e soltanto in via telematica, anche avvalendosi dell’ausilio di intermediari già delegati al cassetto fiscale o al servizio di consultazione delle fatture elettroniche. Per inviare la domanda quindi si potrà usare un software e il canale telematico Entratel/Fisconline o una procedura web nell’area riservata del portale "Fatture e corrispettivi" dell’Agenzia delle Entrate.
Sarà possibile accedere alla procedura con le credenziali Fiscoonline o Entratel dell’Agenzia oppure tramite Spid (Sistema pubblico di identità digitale), o ancora con la Carta nazionale dei Servizi (Cns). Ma vediamo ora quali sono i requisiti per ottenere il bonus o contributo da 1.000 a fondo perduto. I requisiti di fatto sono due: uno riguarda i ricavi o compensi 2019, i quali non devono essere superiori a cinque milioni di euro. L'altro concerne il calo di fatturato e corrispettivi, il cui importo del mese di aprile 2020 deve essere inferiore ai due terzi di quello del mese di aprile 2019. Sono tuttavia previste alcune eccezioni. Alla differenza fra il fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2020 e il valore corrispondente del mese di aprile 2019 si applica una specifica percentuale in relazione all’ammontare di ricavi e compensi.
Al richiedente spetta il 20% se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 400mila euro, il 15% se gli stessi non superano la soglia di un milione di euro e il 10% se non superano i cinque milioni di euro. Come si calcola in sintesi quindi l'ammontare del contributo? Alla differenza fra il fatturato e i corrispettivi del mese di aprile 2020 e il valore corrispondente del mese di aprile 2019 si applica una specifica percentuale in relazione all'ammontare di ricavi e compensi: 20% se i ricavi e i compensi dell'anno 2019 non superano la soglia di 400mila euro; 15% se i ricavi e i compensi dell'anno 2019 non superano la soglia di 1 milione di euro;10% se i ricavi e i compensi dell'anno 2019 non superano la soglia di 5 milioni di euro. Il contributo è comunque riconosciuto per un importo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Infine volgiamo anche ricordare che sulle domande per richiedere il bonus saranno effettuati dei controlli da parte del Fisco e nel caso di indebita percezione del contributo, il soggetto percettore può restituirlo spontaneamente con i relativi interessi e versando le relative sanzioni. Qualora il contributo erogato sia in tutto o in parte non spettante, si applicano: la sanzione dal 100 al 200 per cento; la reclusione da 6 mesi a 3 anni; Inoltre, nel caso di dichiarazione sostitutiva di atto notorio in merito alla regolarità antimafia mendace o incompleta, si applicano la pena della reclusione da 2 a 6 anni e la confisca di beni e denaro prevista all’art. 322-ter del Codice Penale.