Roma, 15 giu. – E' ancora possibile avere Covid-19 e sfuggire a tamponi e test vari, insomma c'è un sommerso? E' una delle 10 domande rivolte dall'Adnkronos Salute a 18 esperti: rispondono virologi, epidemiologi, infettivologi, rianimatori e altri clinici, ma anche l'Organizzazione mondiale della sanità e il premio Nobel per la medicina Bruce Beutler. "Credo proprio di sì, anche se il sommerso è difficile da valutare: possono esserci falsi negativi (e falsi positivi), e poi gli asintomatici e i pauci-sintomatici. L'ideale – confida Roberto Cauda, docente di Malattie infettive all'Università Cattolica del Sacro Cuore – è che il sommerso emerga, perchè è proprio il sommerso ad alimentare la circolazione del virus".
"Alcuni studi cinesi – considera Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano – dimostrano che il 100% dei soggetti infettati sviluppa anticorpi, però non è detto che in soggetti asintomatici un occasionale falso negativo non impedisca la diagnosi". Quanto al tampone, "è positivo solo durante lo sviluppo dell'infezione. E se si perde quel momento, ovviamente il soggetto sfugge". Giorgio Palù, past president della Società europea di virologia e professore emerito di Microbiologia dell'università di Padova, spiega che "sì, si può sfuggire alla diagnosi con tampone. Dipende da chi fa il prelievo, da quanto bene va in profondità, se mi sono sciacquato la bocca, da come viene estratto e trasportato il materiale e soprattutto da dove si trova il virus in quel momento".
"Può accadere", conferma il virologo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova e direttore dell'Unità operativa complessa di microbiologia e virologia dell'azienda ospedaliera patavina, "perchè a volte, se il tampone è fatto male, il test può anche essere negativo". Ma Crisanti evidenzia anche un'altra situazione "non frequente" ma che si può comunque verificare: "In alcuni casi gravi il virus si è sviluppato e moltiplicato nella parte profonda dell'apparato respiratorio e non si rileva con il tampone. Ma in genere questi sono casi molto gravi. Può capitare, ma non è una cosa frequentissima". In generale, "se il tampone è fatto bene e se i saggi utilizzati hanno la sensibilità giusta si riduce" la possibilità che sfugga una diagnosi di Covid.
"Indubbiamente, molte persone hanno avuto l'infezione da Covid-19 e si sono riprese, ma non sono mai state diagnosticate", aggiunge Bruce Beutler, immunologo e genetista americano, premio Nobel per la Medicina 2011. "C'e' sempre un sommerso, in questi casi – interviene il virologo Guido Silvestri, docente negli Usa alla Emory University di Atlanta – bisogna vedere quanto grande". "L'Oms ha elencato i test diagnostici per l'uso di emergenza durante la pandemia di Covid-19, che possono essere procurati e forniti dalle Nazioni Unite e da altre agenzie di approvvigionamento. L'Oms attualmente non raccomanda l'uso di test diagnostici rapidi", spiega invece il portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tarik Jašarević.
"Teoricamente sì", è possibile essersi ammalato e non venire a saperlo mai, ritiene l'immunologa Antonella Viola. "Il tampone è positivo solo durante l'infezione attiva – ricorda la direttrice scientifica dell'Irp (Istituto di ricerca pediatrica)-Città della speranza di Padova – Se siamo stati asintomatici, e non ci è stato fatto il tampone, potrebbe non rimanere traccia dell'infezione". "Sono stati segnalati casi rari di questo tipo", chiosa Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e virologia al San Raffaele di Milano. "Ovviamente i test sierologici e il tampone hanno una sensibilità e specificità che tende al 100% – rileva Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell'Università Campus Bio-Medico di Roma – ma un certo numero di falsi positivi e falsi negativi è da mettere sempre in conto. Forse si potrebbe, sui soggetti risultati positivi ai test seriologici (Igm positive e/o Igg positive), eseguire anche un tampone per confermare l'avvenuta infezione e l'eventuale contagiosità".
Di diverso parere Giuseppe Novelli, genetista dell'Università di Tor Vergata: "Non credo sia possibile avere il Covid e sfuggire al tampone e ai test vari, ovviamente a patto che i testi siano fatti in strutture adeguate e con protocolli tecnici validati".