Modica – Si terrà oggi l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del Tribunale di Ragusa, Eleonora Schinina’ del carabiniere Davide Corallo di 39 anni, accusato dell’omicidio di Peppe Lucifora, il cuoco modicano di 57 anni, ucciso il 10 novembre del 2019 nella sua abitazione di largo XI febbraio al quartiere Dente di Modica. Il 39enne come hanno affermato nei giorni scorsi dai suoi avvocati si dice “sereno e fiducioso” e continua a professarsi innocente. Il militare manifesta la sua serenità anche per l’alibi che ha prodotto al momento in cui è stato iscritto nel registro degli indagati, lo scorso febbraio.
A carico del militare ci sarebbero soprattutto i riscontri degli esami effettuati dai Carabinieri del Ris di Messina e alcune contraddizioni nei suoi racconti. L'ipotesi degli inquirenti è che si sia trattato di un delitto a sfondo passionale. Sulla vicenda nie giorni scorsi è intervenuto anche padre Giovanni Stracquadanio, parroco del Duomo di San Giorgio di Modica che solleva invece altri dubbi. In un'intervista fatta nei giorni scorsi a Video Mediterraneo, l'ex parroco che conosceva bene il cuoco perché molto fedele a San Giorgio ha fatto riferimento ad alcune confessioni ricevuto da Peppe Lucifora che gli avrebbe riferito di aver fatto testamento qualche anno fa.
Ora questo testamento non si trova e il parroco è convinto che il cuoco sia stato ucciso per motivi di soldi. Il prete ha pure chiarito di aver informato i carabinieri su questi suoi dubbi. Sempre padre Stracquadanio ha detto che lo scorso 11 giugno il carabinieri è andato in chiesa ed ha scattato una foto alla statua di San Giorgio, il santo amato da Peppe.