Roma, 20 giu. – "Le misure di sostegno all'economia varate finora dal governo hanno attribuito a chi opera nella libera professione un'attenzione pressochè marginale o insufficiente. Ad esempio, siamo stati esclusi dai contributi a fondo perduto previsti dal decreto Rilancio. E questo, per noi, è una discriminazione inaccettabile rispetto ad altri comparti, che necessariamente va cancellata". Così, intervistata da Adnkronos/Labitalia, Marina Calderone, presidente del Comitato unitario delle professioni, dopo aver partecipato agli Stati generali dell'Economia in cui ha presentato le richieste dei professionisti al governo per la ripartenza.
Secondo Calderone, che è anche presidente del consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro il governo può sostenere i professionisti "innanzitutto rispettando il principio di equiparazione dei liberi professionisti alle pmi, come sancito dalla normativa europea recepita da quella nazionale. Questo vuole dire consentire anche a loro l'accesso alle misure di sostegno all'economia così come avviene per le piccole e medie imprese, eliminando tutti quei fattori ostativi oggi esistenti e adattando le misure di incentivo e sostegno alla peculiarità dell'organizzazione del lavoro professionale e del settore di riferimento", conclude.