Roma, 1 lug. – La Commissione Europea ha approvato l’aggiornamento della schedula vaccinale per il vaccino contro il Meningococco B a 4 componenti, che consentirà di ridurre il numero di dosi da somministrare e proteggere i bambini a soli due mesi di età. La malattia meningococcica invasiva da sierogruppo B, una patologia rara ma potenzialmente mortale, vede la sua massima incidenza nel primo anno di vita. Grazie alla nuova schedula di somministrazione 2+1 del vaccino a 4 componenti, approvata dalla Commissione Ue – riferisce Gsk in una nota – si potranno vaccinare i bambini a soli due mesi di età, con una seconda dose a 4 mesi e un richiamo a 12 mesi, completando la schedula primaria con un minor numero di dosi.
"Vaccinare il prima possibile contro il Meningococco B è di fondamentale importanza", afferma Paolo Bonanni, professore ordinario di Igiene e Medicina preventiva dell’Università di Firenze e coordinatore del 'Board – calendario per la vita'. "La tempestività dell’inizio della schedula, ovvero a due mesi di vita, consente di poter somministrare le prime dosi a ridosso del picco di casi che si verifica, come sappiamo, tra il quarto e l’ottavo mese. Questa nuova schedula ci consente di ridurre il numero di accessi ai centri vaccinali e di somministrazioni senza incorrere in inutili ritardi".
L’aggiornamento della schedula vaccinale europea – riferisce la nota – nasce dalle evidenze di impiego del vaccino nella vita reale raccolte nel Regno Unito, analizzate sul 'New England Journal of Medicine' all’inizio di quest’anno. I dati del programma di immunizzazione nazionale con il vaccino a 4 componenti del Public Health England nei lattanti che hanno ricevuto la prima dose a due mesi di vita hanno mostrato il 75% di riduzione della meningite B nei nuovi nati – stimabile in 277 casi nel corso di tre anni. Tali dati della pratica clinica hanno inoltre confermato il profilo di tollerabilità del vaccino. I risultati di questo studio sono stati ora inclusi nella sezione relativa alla farmacodinamica del foglietto illustrativo europeo del prodotto.
“Gli operatori sanitari di tutta Europa ora dispongono anche dei dati di vita reale raccolti dai loro colleghi nel Regno Unito su come il vaccino aiuti a proteggere i nuovi nati dalla malattia meningococcica invasiva causata dal sierotipo B – spiega Thomas Breuer, Senior Vice president e Chief medical officer di Gsk Vaccines. – Questa malattia può diventare potenzialmente mortale entro 24 ore, per cui un’ulteriore opportunità di iniziare il percorso vaccinale a due mesi di vita con un minor numero di dosi potrebbe salvare più vite". Il vaccino a 4 componenti è stato anche il primo vaccino ad impiegare la sequenza genomica per identificare le proteine di membrana del batterio della meningite B che potevano essere impiegate come componenti del vaccino stesso. Questa innovativa tecnica, definita Reverse Vaccinology, è stata messa a punto da Rino Rappuoli, scienziato cui si deve la scoperta del vaccino e ha consentito l’identificazione delle componenti antigeniche chiave presenti nel vaccino, ricorda la nota Gsk.
"E' emozionante poter contribuire ogni giorno a salvare delle vite", afferma Rino Rappuoli, Gsk Chief scientist and Head of External Research and Development. "Grazie alla ricerca e alla produzione portate avanti nello stabilimento toscano di Gsk, siamo in grado di fornire il vaccino ai pazienti di tutto il mondo. Con l’applicazione della schedula 2+1 sarà possibile anticipare l’inizio della protezione nella fascia di età a maggior rischio".