Roma – "Il virus dell'Aids non è meno 'cattivo'. Non è cambiato. Ciò che è cambiato sono le terapie che oggi consentono di controllare la malattia, cronicizzandola. Ma non possiamo abbassare la guardia: l'Aids rimane una patologia grave, mortale". A ricordare di tenere alta l'attenzione contro l'Hiv è Carlo Federico Perno, docente di microbiologia e microbiologia clinica all'università degli studi di Milano, dalla conferenza stampa on line sull'arrivo in Italia della terapia a due farmaci contro la malattia, in somministrazione giornaliera in un'unica compressa, annunciata da ViiV Healthcare, azienda globale specializzata nell’Hiv a maggioranza GlaxoSmithKline, in partecipazione con Pfizer Inc. e Shionogi Limited.
Una novità terapeutica importante, considerando che, dall'arrivo della triterapia antiretrovirale, 24 anni fa, i pazienti non avevano la possibilità di utilizzare meno di tre farmaci. "Molto è cambiato in questi anni per noi pazienti – spiega Filippo von Schloesser, presidente associazione Nadir – e una terapia più semplice è sicuramente un grande passo avanti. Alla fine degli anni '90 erano 24 le compresse che prendevo ogni giorno. Bastava avere un mal di testa: dovevo rinunciare a curarlo per non assumere altri medicinali. Pian piano siamo arrivati a ridurre i farmaci. La triterapia è stata una svolta importante. Ora due farmaci in una sola assunzione al giorno un altro passo avanti. Anche considerando l'emergenza coronavirus che stiamo affrontando: tanto più avrò una terapia semplificata, con meno effetti collaterali, tanto meno dovrò recarmi in centri clinici, con i relativi rischi".
L'Aids, hanno ricordato gli esperti, non è un problema 'archiviato', anche se se ne parla poco. In Europa sono circa 25.000 le nuove diagnosi di infezione da Hiv ogni anno. In Italia i nuovi casi sono stati 2847 nel 2018, mentre si stima che le persone che vivono con Hiv in Italia siano oltre 130 mila.