L’aerofagia è un eccessivo accumulo di aria nello stomaco che da origine a sintomi gastrointestinali molto disagevoli tra cui ad esempio il meteorismo. Tra gli altri disturbi generati dall’aerofagia ci sono: eccessivo accumulo di gas nel tratto gastro intestinale, dolore e distensione addominale, gonfiore, eruttazione, flatulenza. Ma quali sono i sintomi per diagnosticare l’aerofagia? L’aerofagia è spesso difficile da diagnosticare perché ha in comune molti sintomi con le seguenti patologie: indigestione, malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), allergie alimentari,blocchi intestinali. Nonostante ciò queste rimangono comunque patologie differenti. Molto spesso i dottori adottano la metodologia di testare queste diverse patologie per prime.
Se non trovano nessuna causa fisica per i sintomi intestinali, allora alla persona sarà diagnosticata l’aerofagia. Inoltre, la definizione di aerofagia stabilisce che i pazienti riscontrino i sintomi di questa condizione per almeno 12 settimane non consecutive, nel corso di 12 mesi. Ci sono vari tipi di aerofagia, classificati in: normale o fisiologica, patologica e aerofagia da gravidanza. L’aerofagia normale o fisiologica si presenta soprattutto dopo aver assunto un pasto molto abbondante, molto ricco di grassi e zuccheri. È molto comune sentirti pieno e appesantito dopo un pasto ricco e anche la digestione sarà naturalmente rallentata. Tieni presente che ingerisci il 70% dell’aria proprio mentre mangi, soprattutto se sei abituato a mangiare velocemente senza masticare bene. L’aerofagia patologia è una condizione più delicata.
Essa si presenta in modo ricorrente in persone affette da condizioni psichiche come stress e ansia. Ma, soffrono comunemente di aerofagia. anche persone che hanno problemi psicologici e patologie neurologiche. Tuttavia, ci sono anche altre condizioni patologiche che possono predisporre una persona a soffrire di aerofagia. Alcune di queste sono: sindrome del colon irritabile, ernia iatale, colecistite,sinusite cronica. Per combattere l’aerofagia si può seguire anche una sana dieta. Ecco i cibi che si possono mangiare: cereali come riso, miglio, grano saraceno, tra la frutta e verdura banane, arance, mirtilli, radicchio rosso, finocchio. Particolarmente consigliati sono yogurt senza lattosio e bevande probiotiche.
Anche tè verde e tisane a base di menta o zenzero sembrerebbero efficaci per il trattamento del disturbo. Ora vediamo invece i cibi da evitare: i farinacei lievitati come pane e pizza, legumi in particolare i fagioli, alcuni tipi di frutta come mele e prugne, ortaggi della famiglia delle Crucifere come cavoli e broccoli, ma anche aglio, cipolla, dolcificanti artificiali, formaggi freschi, cibi fritti, speziati e grassi, bevande zuccherate, gassate e alcolici.