Roma – Il bonus diabete 2020 è un’indennità prevista dalla Sto per i diabetici con determinate invalidità riconosciute. Il diabete non riguarda solo i pazienti, ma anche le loro famiglie, tant’è che nel 1992 è stata varata la Legge 104, che prevede agevolazioni lavorative per i familiari che richiedono assistenza e per gli stessi lavoratori con disabilità. Questi permessi, retribuiti, possono consistere fino a tre giorni al mese o, in alcuni casi, anche fino a due ore di permesso giornaliero. Il legislatore ha posto degli enti previdenziali, coinvolgendo soggetti diversi da quello sanitario, e dimostrando la rilevanza sociale riconosciuta al diabete.
A soffrire di diabete in Italia sono circa 3,5 milioni di persone. Tuttavia, pare che la quantità di persone con diabete sia molto più alta, poiché si stima che almeno un altro milione ne soffra senza saperlo. Questa patologia, in alcuni casi è gravemente disabilitante. Proprio per questo motivo lo Stato ha voluto riconoscere anche il diritto a godere di sostegno economico. Questo comporta, non solo l’anticipazione della pensione, ma anche la possibilità di ottenere l’invalidità e in alcuni casi anche l’indennità di accompagnamento. L’assegno per questa indennità di accompagnamento, per il 2019, è pari a 517,84 euro per 12 mesi ed è esente da Irpef. Spesso ci si trova di fronte a disinformazione e si rischia di aspirare a sostegni di cui non si ha diritto o di non usufruirne.
Ma come funziona e come avere il bonus diabete 2020.Per ottenere l’invalidità civile è necessario inoltrare la domanda dopo la diagnosi effettuata dal proprio medico e da lui certificata. Bisogna inoltrare questa certificazione per via telematica all’ Inps, o direttamente o tramite un patronato. Solo dopo sarà possibile rivolgere all’ Istituto di previdenza, istanza per il riconoscimento della invalidità, allegando tutta la documentazione medica richiesta. A supporto delle persone con questa patologia l’INPS mette a disposizione il supporto gratuito dei patronati. Una costante e attenta ricerca di quanto la normativa consenta alle persone con diabete può contribuire a far sì che i propri diritti non siano ascritti tra quelli inespressi.
Il legislatore ha riconosciuto il diritto di un particolare sostegno a coloro che hanno il diabete mellito sia di tipo 1 che di tipo 2, con complicanze micro-macroangiopatiche e manifestazioni cliniche di medio grado, corrispondenti ad un’ invalidità valutata dal 41% al 50%.Viene garantito il diritto anche alle persone con il diabete mellito, insulino-dipendente, con un mediocre controllo metabolico e un’ iperlipidemia, ovvero con un aumento dei livelli di uno o più grassi (o lipidi) nel sangue (colesterolo o triglicerici) o con crisi ipoglicemiche frequenti, non trattabili con le normali terapie, corrispondenti a un’ invalidità valutata dal 51% al 60%. Si riconosce, infine, il diritto all’ assistenza anche nel caso di coloro che soffrono di complicanze del diabete, come la nefropatia, la retinopatia proliferante e la maculopatia, che vengono valutate invalidanti nella misura dal 91% al 100%.
Ma a cosa si ha diritto? Ecco nei dettagli: iscrizione nelle categorie protette, per i lavoratori dipendenti, che avviene solo nel caso di un’ invalidità superiore al 46%; pensione di invalidità, quando la malattia è avanzata al punto tale da non permettere al paziente di avere una vita normale; pensione per inabilità alle mansioni, ai dipendenti pubblici; esenzione dal ticket sanitario, in riferimento a questa specifica patologia; agevolazioni previste dalla Legge 104/92. Si tratta di assegni, permessi o altri vantaggi per l’assistenza alle persone con diabete; diritto alla pensione anticipata, con limitazione legata a una percentuale di invalidità elevata e ai propri contributi versati (pensione di vecchiaia anticipata a 55 anni e 7 mesi di età per le donne e 60 anni e 7 mesi per gli uomini, solo se con almeno 20 anni di versamenti contributivi e con invalidità pari o maggiore all’ 80%); maggiorazione di 2 mesi di contributi figurativi per ogni anno di servizio, se l’invalidità riconosciuta è tra il 74% e l’80%; agevolazioni fiscali per chi soffre di diabete o per i loro famigliari; quando si ottiene il riconoscimento dello stato di invalidità, il paziente e le persone che l’hanno in carico possono richiedere una detrazione fiscale pari al 19% sulle spese di acquisto o di adattamento di un’autovettura; riconoscimento del diritto di pagare un’Iva al 4% sull’ acquisto dell’autovettura e l’esenzione dal pagamento del bollo (questo va verificato nella propria regione poiché non in tutte le zone del Paese è vigente questa agevolazione).