Roma – "Come per tutte le altre infezioni per l’immunità di gregge ci vuole il vaccino. Nel frattempo – senza paura e senza panico – continuiamo a vivere la nostra vita di sempre con qualche precauzione in più. Portare la mascherina nei luoghi affollati non è un sacrificio così drammatico, e sono sicuro che il disagio è solo questione di abitudine". Lo scrive il virologo Roberto Burioni su 'MedicalFacts', il sito di informazione e divulgazione scientifico da lui fondato. Secondo Burioni, che cita alcuni lavori scientifici freschi di pubblicazione, "è impossibile raggiungere l'immunità di gregge tramite l'infezione naturale".
Il virologo spiega il perché: "La grandissima parte della popolazione (sopra l’80%) non è entrata in contatto con il virus, anche nelle zone dove il virus ha avuto una intensa circolazione. Questo – precisa – è accaduto anche nelle nazioni, come la Svezia, dove non c’è stato un lockdown particolarmente severo". "Avete sentito sicuramente diversi politici (per fortuna non italiani) auspicare il raggiungimento dell’immunità di gregge attraverso la diffusione dell’infezione naturale da coronavirus – ricorda il virologo – Uno studio recente apparso su 'Lancet' indica che questa strada non è percorribile".
"Infatti, mentre in Italia le indagini sierologiche vanno a rilento, iniziano a essere pubblicati i dati riguardo alla sieroprevalenza (ovvero il numero di persone che hanno nel loro sangue gli anticorpi contro il coronavirus) in zone dove l’epidemia è stata particolarmente intensa".