BRESCIA – ’’Non vogliamo e non è nostro interesse valutare la congruità economica dell’operazione: questo spetterà ai soci. Siamo, però, uno degli stakeholder del territorio e abbiamo, ovviamente, a cuore gli interessi dei nostri associati se non altro per i risvolti che questa importante partita potrà avere per le nostre Pmi’’. Lo scrivono la Presidenza e la Giunta di Apindustria Brescia in una lettera all’edizione bresciana del Corriere della Sera, in merito all’Ops di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca.’’Non sempre la territorialità delle banche ha rappresentato un valore aggiunto in sè, basti considerare la grave distruzione di risparmio alla quale abbiamo assistito in troppe occasioni – prosegue la missiva -. Sappiamo anche, però, quanto importante sia stato in questi anni il lavoro delle nostre banche cooperative, con il loro ruolo mutualistico. Ruolo che difendiamo come un valore sano e di crescita dal basso del territorio e dei suoi fabbisogni. Tuttavia una banca debole, con bassi rating patrimoniali, costretta alla difensiva, non aiuta le aziende perchè troppo piegata sui propri problemi’’.Secondo Apindustria Brescia ’’il sostegno al territorio è importantissimo ma spesso è stato uno slogan tradito: occorre in primis che le banche sappiano sostenere le aziende!’’.’’Ubi è stata ben gestita diventando uno dei principali player del Paese. Proprio per questo riteniamo che il percorso debba proseguire e vediamo con molto favore la creazione di un campione nazionale come quello che Intesa sta cercando di costruire. Questo non dovrà accadere a discapito della concorrenza sui costi e sull’efficienza e la risposta alle aziende – conclude la lettera di Apindustria Brescia -. Per questo auspichiamo che le autorità di controllo sappiano vigilare con scrupolo, a tutela della concorrenza nel mercato. Le nostre Pmi hanno bisogno di campioni che abbiano la forza di aiutarle concretamente a superare l’attuale mare in tempesta, non di certo di essere abbandonate!’’.