TRIESTE – E’ la prima volta che il più alto rappresentante di una nazione nata dalla ex Jugoslavia rende omaggio alle vittime italiane delle foibe. Per questo l’incontro di stamattina a Trieste tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Capo dello Stato della Slovenia Borut Pahor non è come gli altri avvenuti in passato, ma ha un valore storico per la storia di entrambi i paesi. Un momento che si potrebbe riassumere con l’immagine dei due presidenti che si tengono mano nella mano davanti alla foiba di Basovizza dove è stata deposta una corona: qui nel 1945 i partigiani jugoslavi scaraventarono duemila connazionali. In cambio di questo gesto durante la giornata verrà firmato il protocollo che sancirà il passaggio di proprietà del Narodni Dom, luogo simbolo della cultura slovena, che cento anni fa, il 13 luglio 1920, fu incendiato dai fascisti.A metà della visita verrà fissata una corona anche nel cippo di Basovizza che ricorda la morte di quattro giovani antifascisti della minoranza slava fucilati dopo la condanna del Tribunale speciale nel 1930. Mentre in Prefettura Mattarella e Pahor consegneranno allo scrittore Boris Pahor l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica.