Ragusa – E’ stata la questione del 118, tutta interna alla lista di maggioranza, ad infiammare l’inizio della seduta consiliare dell’altro giorno. A quanto pare uno di questi consiglieri avrebbe criticato l’attuale dislocazione ed organizzazione del servizio ricevendo una dura lavata di capo da un altro suo collega di maggioranza, Carmelo Anzaldo, peraltro, come tutti sanno e per sua stessa ammissione, “un professionista del 118”. Anzaldo stupisce quanti lo conoscono come persona e politico molto equilibrato e moderato, per usare in questo caso un linguaggio molto duro, fin dal titolo della sua nota che parla di “attacchi vili e meschini”. A suscitare lo sdegno di Anzaldo è la particolare contingenza verificatasi durante la seduta del consiglio comunale “all’inizio della seduta abbiamo osservato un minuto di silenzio per la scomparsa di un parente del dott. Luigi Rabito, assessore comunale alla Sanità, ovviamente assente in aula.
Subito dopo, una serie di interventi che invocavano chiarezza su una serie di situazioni che riguardavano proprio le materie di competenza del dott. Rabito e che hanno tirato in ballo il servizio del 118. E’ strano che ci sia chi trova il coraggio di parlare proprio oggi, dopo due anni di silenzio, forse perché la mancanza in aula dell’assessore al ramo gli avrebbe dato la certezza di una assenza di replica. Attacchi vili e meschini proprio perché, considerate le circostanze, si poteva evitare l’occasione di manifestarli”. Dopo aver evidenziato di “aver cercato di sedare gli animi e dopo di me anche il sindaco”, Carmelo Anzaldo entra nel merito dell’organizzazione del servizio 118 “che, in provincia, è caratterizzato dalla presenza di 17 ambulanze, di cui 4 proprio nella città di Ragusa e una di queste è medicalizzata. Tutto sulla scorta di uno specifico decreto assessoriale”. Ma quello che brucia ad Anzaldo è che “questo modus operandi abbia fornito il pretesto all’opposizione di evidenziare la presenza di discrasie in seno alla maggioranza. Ritengo che poteva essere più opportuno un confronto interno piuttosto che fornire il la a critiche strumentali, fini a loro stesse”.
E, come dicevamo fin dal sottotitolo, il movimento Territorio assume nella vicenda la posizione del convitato di pietra cui spetta il compito di intervenire dal di fuori. Afferma dunque Territorio, per bocca del segretario cittadino, Michele Tasca, unitamente al Direttivo cittadino e alla componente di Marina di Ragusa, “il Sindaco deve farsi valere per adeguare il servizio 118 alle reali esigenze. È emersa, in tutta la sua criticità, la reale esigenza per un servizio efficace del 118 in relazione alla estensione del territorio comunale”. Poi rifà la cronaca di quanto avvenuto in consiglio “le carenze del servizio in relazione alla situazione nel nostro comune sono emerse in tutta la loro tragica realtà, con il quadretto fra gli stessi consiglieri di maggioranza che si sono beccati sulla materia nel corso dello spazio riservato alle comunicazioni. Un consigliere ha messo in evidenza quanto accaduto a Ragusa Ibla, due chiamate al 118, una ambulanza che sarebbe arrivata da Modica perché l’altra impegnata in un’altra emergenza, quella di stanza al Maria Paternò Arezzo ferma perché il servizio è solo per 12 ore al giorno, con la morte di uno dei pazienti possibilmente dovuta alle criticità del servizio, secondo il consigliere.
Un altro esponente della maggioranza ha preso le difese del servizio, riservandosi, addirittura, di visionare, a nome del 118 i filmati per accertare quanto successo, in netto contrasto con il collega di gruppo, un terzo consigliere ha rivendicato le istanze, di molto tempo prima, che tendevano a mantenere la postazione del 118, a Ibla, presso la scuola Pascoli, dove c’era anche la guardia medica. Lasciando da parte il quadretto che, come hanno anche sottolineato alcuni consiglieri di minoranza, ha messo in risalto, ancora una volta, le frizioni all’interno del gruppo di maggioranza, resta lo scenario di un territorio non adeguatamente coperto dal servizio 118. Un territorio troppo vasto, che nella stagione estiva vede aumentare sensibilmente la popolazione, soprattutto sulla fascia costiera, avrebbe bisogno di una maggiore copertura, potrebbe servire una seconda ambulanza a Marina di Ragusa, di certo il servizio di quella di Ragusa Ibla non può essere limitato a 12 ore, una sola ambulanza medicalizzata su Ragusa è, forse, troppo poco” Ed infine Territorio ed il suo segretario Michele Tasca, giungono alle conclusioni “il Sindaco non può limitarsi a dire che non dipende da lui, il primo cittadino si deve fare sentire e, soprattutto, deve sfruttare i suoi rapporti con i vertici del governo regionale.
Deve farsi valere, deve far sentire la sua voce e non dire solo di essere intervenuto, sono comprensibili le problematiche per un servizio che deve guardare a tutta la Sicilia, ma un territorio vasto come il nostro, almeno nella stagione estiva, deve goder di una copertura ottimale, e il Sindaco, nella veste di massima autorità cittadina, deve imporre le istanze della città. Ma, forse, il nostro Sindaco non guarda alle possibili emergenze, come nel caso del distaccamento dei Vigili del Fuoco che, a stagione iniziata continua a mancare: un tempo altri sindaci avevano garantito vitto e alloggio per i pompieri, altri si erano limitati al vitto, ma i Vigili del Fuoco c’erano”. (da.di.)